Ragusa–Catania, spiragli per il lotto 3: Anas rassicura sul riavvio dei lavori a inizio anno

Dopo mesi di stallo e polemiche, un incontro a Catania con i vertici di ANAS sembra aver sbloccato la situazione: il tanto atteso rilancio dei lavori sul lotto 3 del progetto Ragusa–Catania — il tratto più in ritardo dell’intera opera — è previsto con “buona probabilità” all’inizio del prossimo anno. Lo annunciano le deputate regionali del Movimento 5 Stelle (M5S) all’Ars: Lidia Adorno, Stefania Campo e Jose Marano, insieme ai coordinatori provinciali M5S di Ragusa e Catania.

Secondo le stime aggiornate, il lotto 3 — affidato al raggruppamento di imprese guidato da RTI Rizzani-De Eccher / Manelli — risulta fermo al 3,13% dei lavori completati, un dato largamente insufficiente rispetto agli altri lotti.

Un’opera strategica per la Sicilia orientale — e un cantiere in ritardo

La Ragusa–Catania è da anni considerata un’infrastruttura strategica per collegare la Sicilia sud-orientale a Catania e, da lì, al resto dell’isola. Il lotto 3 interessa il tratto dallo svincolo di Grammichele allo svincolo di Francofonte. Secondo i dati ANAS aggiornati a ottobre 2025, il lotto 3 è quello con il più basso avanzamento lavori dell’intero progetto.

In passato le previsioni erano ben più ottimistiche: alcuni dati parlavano di cantieri quasi fermi — addirittura con percentuali irrisorie come 0,08% per il lotto 3 — alimentando la preoccupazione che l’opera potesse slittare addirittura fino al 2050.

Sblocco imminente grazie all’intervento di Anas: le rassicurazioni e le condizioni

Durante l’incontro con i vertici di ANAS, le parlamentari e i coordinatori provinciali hanno ricevuto rassicurazioni sullo “sblocco dell’impasse”, legato ai problemi del consorzio incaricato del lotto 3.

Secondo quanto riferito, ANAS sarebbe al lavoro per trovare una soluzione con lo stesso consorzio, in modo da evitare ulteriori lungaggini e garantire la continuità del cantiere. L’obiettivo dichiarato è recuperare il tempo perso e riallineare il completamento del lotto 3 agli altri tratti più avanzati del progetto.

Le deputate M5S annunciano che vigileranno sull’evoluzione dei lavori e hanno già in programma nuovi sopralluoghi per monitorare l’avanzamento operativo.

Criticità persistenti: rallentamenti, fermo dei cantieri e ripercussioni sul cronoprogramma

Il progetto di raddoppio della Ragusa–Catania è suddiviso in quattro lotti, ciascuno affidato a imprese diverse. Mentre alcuni tratti (come il lotto 2 e il lotto 4) mostrano progressi concreti — con percentuali di avanzamento superiori — il lotto 3 resta in affanno: le difficoltà tecniche, le incertezze del consorzio e le crisi economiche di alcune imprese appaltatrici hanno pesantemente rallentato l’opera. In alcune aree dei cantieri si registrano addirittura sospensioni temporanee dei lavori, per “problemi tecnici” o per verifiche ambientali, come nel caso della sorgente di Scianna Caporale, strategica per l’approvvigionamento idrico locale. Questa situazione mette a rischio la tabella di marcia complessiva: anche se la data ufficiale di completamento resta fissata al 18 gennaio 2027, molti temono che ulteriori ritardi possano compromettere seriamente il cronoprogramma.

Le istituzioni locali e il M5S: vigili e pronti al confronto

Le forze politiche e le istituzioni regionali non nascondono la loro preoccupazione. Un importante segnale viene dal parlamentare del M5S Filippo Scerra, che ha annunciato una interrogazione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per chiedere verifiche sull’andamento dell’intera opera e sui motivi dei ritardi, per garantire che il progetto non resti incompiuto a discapito della Sicilia orientale.

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