Panchina danneggiata in piazza Poste: il festival Barocco e Neobarocco lascia… il segno

In piazza Poste, nel cuore di Ragusa superiore, una delle installazioni collegate al Festival Barocco & Neobarocco — l’evento curato da Roberto Semprini che racconta il linguaggio architettonico barocco e le sue evoluzioni contemporanee — ha lasciato il segno. Letteralmente!

Durante l’allestimento della recente mostra, che ha avuto il merito di mettere a confronto progetti di rigenerazione urbana di Ragusa e di altre città italiane, è stato necessario installare una serie di pali di legno a sostegno della struttura. Uno di questi, però, è stato fissato incidendo una panchina in cemento presente nella piazza. Un intervento , divenuto un danno, che, a mostra conclusa da poco, non è passato inosservato e che ha suscitato polemiche. Anche sui social.

In tanti, in quest’ultimi giorni, hanno segnalato il danno, chiedendosi se non fosse stato possibile evitare quell’incisione. L’installazione, nel frattempo, è stata rimossa per fare spazio all’evento Ibla Buskers, che anche quest’anno si è esteso a Ragusa superiore, ma la panchina è rimasta “ferita”. E la scena, con quel segno evidente sul cemento, ha continuato a far discutere.

Dalle informazioni raccolte emerge che il ripristino della panchina era già programmato da tempo e avverrà a momenti. Secondo una prima ricostruzione sembra che l’impresa che ha curato i lavori non abbia avuto la possibilità di spostare la panchina in fase di realizzazione dell’installazione, come previsto inizialmente nel progetto, perché la stessa è fissata in modo strutturale al solaio in cemento armato che costituisce la piazza e il parcheggio sottostante. In sostanza, la panchina è parte integrante della struttura in cemento armato e lo spostamento avrebbe causato problemi più gravi come future possibili infiltrazioni.

Anche il pilastrino di legno non poteva essere riposizionato: la geometria della struttura dell’installazione — fatta di travi e controventi — non consentiva variazioni senza compromettere l’equilibrio complessivo del progetto, dopo aver appreso dell’impossibilità di spostare la panchina. Precisano i tecnici che quella panchina non è neppure quella originale: fu modificata durante i lavori di sistemazione del parcheggio e della piazza, sostituendo le precedenti panchine in marmo travertino o botticino con quelle attuali in cemento armato.

L’impresa chiamata ad intervenire, ha assicurato che domani mattina, sabato, si procederà per il ripristino, dopo che nei giorni scorsi, per motivi logistici, non era stato possibile farlo.

Resta un po’ l’amaro in bocca: un festival che celebra il Barocco e il Neobarocco, ossia l’arte dell’intarsio, dell’equilibrio e della forma, per farlo finisce col “intarsiare” una panchina, arrecando nei fatti un danno ad una cosa che è di tutti. Non è un monumento, per fortuna, ma la vicenda stride con lo spirito stesso della manifestazione che, leggiamo dal comunicato stampa diffuso all’epoca, presentava questo appuntamento in piazza Poste come “focus sull’architettura e sull’urbanistica. L’obiettivo è duplice: riflettere sulle emergenze urbane legate allo spopolamento dei centri storici e promuovere una cultura del progetto urbano come strumento di rigenerazione”. Doveva essere un omaggio all’architettura e al dialogo tra passato e futuro, ma si è trasformato, almeno in parte e per un po’ di tempo, in una piccola ferita per la città.
foto tratta da Facebook

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