Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
TESTIMONIANZE DI GUERRA DEL POZZALLESE VALENTE ASSENZA
11 Ago 2012 06:57
Eventi che ti segnano nel cuore e nella mente. Narrati da Valente Assenza, artista dotato di grande sensibilità. Con appunti, disegni, commenti, riflessioni. Messaggi di grande valore umano e sociale. Ricchi di tensione ideale. Lasciati a futura memoria. Per ricordare alle nuove generazioni l’assurdità della guerra, il delitto scellerato dell’uomo contro l’uomo, la violenza aberrante. Paesaggi desolati, piccoli villaggi africani con i tipici tucùl, l’imponente Amba Alagi, il lago di Aschianghi e la piana di Calaminò disseminata di soldati caduti nella sanguinosa battaglia di Mai Ceu. Questo il contenuto di “quadretti” e scritti di Valente Assenza, illustre figlio di Pozzallo, soldato dell’esercito italiano in Etiopia. “Non c’è spazio nel diario – scrive la figlia Eliana – per una riflessione storico-politica sugli eventi di cui era testimone, ma non vi è traccia della retorica fascista dell’epoca ed anzi, tra le righe, si intuisce l’amarezza per l’assurdità del tutto, per le tante energie e vite sprecate. Uno schizzo di soldati stremati gettati a terra reca l’ironico commento:” L’anima va gettata oltre l’ultimo ostacolo per la Patria e per il Re”. Vi è la descrizione a volte minuziosa di piccoli aneddoti che illustrano la miseria quotidiana e, in tanto squallore, l’unico conforto sono per lui il pennello e la penna. Servono a fermare sulla carta i suoi pensieri spesso rivolti al passato, alla vita trascorsa in famiglia in Sicilia fino alla partenza per Roma con i primi successi e tutte le speranze in essi racchiusi; ma a volte servono anche a dare spazio ai suoi pensieri sull’assoluto, sull’essenza di Dio che forse, in quella desolazione e abbrutimento, diventano un elemento imprescindibile. Vi sono citazioni di Dante, Goethe, Leopardi, i suoi autori preferiti (conservo ancora il piccolo libricino delle poesie di Leopardi che portò con se in quel viaggio) e ci sono piccole poesie di suoi commilitoni. Tutto è stato trascritto fedelmente per lasciare intatta la spontaneità di un testo, non sempre scorrevole e stilisticamente perfetto, ma redatto unicamente per dare libero sfogo alla propria anima travagliata. E’ proprio la spontaneità di questa testimonianza, sia nelle parole che nelle immagini con scene e ritratti tracciati con maestria da pochi rapidi segni d’inchiostro, che la rende, a mio avviso, un documento storico di grande pregnanza”. Dai diari del padre la figlia Eliana ha appreso che i quadri di S. Sebastiano e S. Diego, dipinti dal padre, si trovano a Canicattì in provincia di Agrigento e non a Centuripe (Enna). Ninì Assenza, fratello di Massimo, collaboratore del nostro giornale, si è recato appositamente a Canicattì con le cugine Eliana ed Angela Assenza per realizzare il servizio fotografico.
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