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Roghi in Sicilia: un esposto alle procure siciliane per chiedere di indagare sui colpevoli
22 Lug 2021 18:24
Un esposto congiunto per chiedere di indagare sugli incendi boschivi e’ stato presentato dalle associazioni del Coordinamento “SalviAmo i Boschi Sicilia” a dieci Procure siciliane: Marsala, Trapani, Palermo, Siracusa, Ragusa, Enna, Caltanissetta, Gela, Agrigento e Sciacca. E com’è noto, anche la provincia di Ragusa, negli anni, è stata interessata da incendi devastanti, come quello della pineta di Chiaramonte.
L’iniziativa, spiega una nota del Coordinamento “nasce come reazione alle centinaia di roghi che hanno interessato l’isola a partire dal mese di marzo”. E a questo primo esposto presto si aggiungeranno anche quelle degli altri territori interessati da incendi dolosi. Nella nota si parla di “incendi che hanno bruciato migliaia di ettari di aree boschive e, quel che e’ piu’ grave, aree protette, Riserve e Parchi Regionali, come la Riserva di Vendicari, il Parco minerario di Floristella e i siti archeologici di Pantaliaca, Himera, Cave di Cusa”.
Roghi, si prosegue, che “a detta delle forze di controllo preposte, tutti dolosi, spesso appiccati da mani criminali esperte in ore serali o notturne e in rapida successione, cosi’ da impedire efficaci azioni di spegnimento”. Incendi, si sottolinea, che “distruggono un patrimonio naturalistico di alberi e fauna, che sottraggono ambienti pregiati e benessere alle comunita’, che distruggono preziose aree agricole e che minacciano le case di civile abitazione con pericolo di vita per gli abitanti”.
E “di fronte alla colpevole inerzia delle istituzioni e della politica regionale nell’affrontare questa drammatica situazione” le associazioni del Coordinamento SalviAmo i Boschi Sicilia hanno deciso di ricorrere all’esposto congiunto per spingere le procure ad attivare delle indagini coordinate. “Il fenomeno e’ ormai cosi’ esteso e strategicamente organizzato da rendere necessaria l’istituzione di un vero e proprio pool investigativo che porti alla scoperta delle cause che determinano questi atti di vero e proprio terrorismo ambientale” dice la portavoce del Coordinamento.
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