Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
La Riabilitazione nella Fase 2: tele-riabilitazione e coaching affiancheranno l’attività tradizionale al Centro Medico sociale Neuromotulesi di Vittoria e Ragusa
06 Mag 2020 09:56
“Consapevoli delle difficoltà che la Fase 2 ci porterà noi ci stiamo preparando al meglio per “riabbracciare”, con gli occhi e con il cuore, i nostri assistiti”. A parlare è il presidnte del Centro Medico Sociale per Neuromotulesi di Vittoria e Ragusa Luigi Piccione, pronto a riaprire la porta di casa per tutti gli assistiti: i bambini, le loro famiglie, gli adulti e i loro cari.
Si attendono le disposizioni da parte dell’Assessorato Regionale alla Sanità, ma intanto si avvia la programmazione e si mettono a punto le nuove modalità che dovranno essere attuate per garantire assistenza e servizi ai disabili, minori e adulti, garantendo le condizioni di sicurezza.
Sono stati mesi certamente intensi: un vero e proprio banco di prova per tutti. “Al fine di continuare a mantenere le relazioni con i nostri assistiti e con i genitori dei nostri assistiti minori non ci siamo fermati: le strutture di Vittoria e di Ragusa, infatti, sebbene non aperte al pubblico, sono rimaste operative tutti i giorni” – spiega Piccione. “Questa disponibilità ha consentito, e continua a consentire, la gestione di qualsiasi richiesta di colloquio telefonico con l’Èquipe del Centro. A tal fine, gli operatori delle nostre due strutture di Vittoria e Ragusa hanno operato con modalità lavorativa prevalentemente in smartworking. Abbiamo scelto di non attuare nessuna misura di cassa integrazione o di promuovere/obbligare a permessi e ferie i nostri operatori, consapevoli che quel tipo di percorsi avrebbero, di fatto, interrotto le relazioni con i nostri cari assistiti!”.
“L’intera Èquipe – spiega il direttore sanitario, dott. Marcello Boncoraglio – ha inizialmente contattato telefonicamente tutti i genitori e gli assistiti per verificare la possibilità di pianificare ed effettuare le modalità di intervento oltre il setting terapeutico (“a distanza”)”.
“Per continuare ad essere presenza terapeutica e confermare il sostegno dato fino ad oggi alle famiglie – spiega il coordinatore dei terapisti, dott. Bruno Di Stefano – abbiamo verificato le condizioni minime per “accorciare le distanze” e preservare la relazione e la cura: convogliando le nuove e diverse tecnologie di telecomunicazione (come ad es. WhatsApp, Teamlink, Skype, Zoom ecc.) abbiamo attivato persino, ove possibile, la tele-riabilitazione con modalità sincrona, asincrona e ibrida.
La riabilitazione tradizionale potrà ripartire garantendo le condizioni di sicurezza, previste dalla normativa, con l’utilizzo dei dpi: schermo parafiati, mascherina, visiera, guanti, camici mono-uso. L’idea di integrare la riabilitazione tradizionale, che risulta sempre essere imprescindibile, con la tele-riabilitazione, potrebbe avere una valenza rilevante per affrontare l’attuale difficile periodo e per il futuro. Intanto, mettendo a punto tutte le procedure di sicurezza specifiche per la gestione del rischio Covid-19 e facendo nostro tutto quanto previsto dalle disposizioni e norme vigenti sulla Emergenza sanitaria in corso, siamo pronti per la cosiddetta “fase 2”.
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