Accordo tra Regione siciliana e privati convenzionati per cercare di ridurre le liste d’attesa in sanità. L’accordo prevede di distribuire le risorse del 2024 per potenziare l’offerta delle prestazioni ambulatoriali. COSA PREVEDE L’ACCORDO L’intesa prevede un totale di 310 milioni di euro da distribuire alle diverse branche e province, con un aumento di 12 milioni […]
Infrastrutture stradali Anas, Sud Est siciliano escluso. Protesta del sen. Giovanni Mauro
05 Ott 2017 13:40
RAGUSA – «Il Sud est dell’Isola è stato letteralmente depennato dal piano degli investimenti per la viabilità presentato da Anas: la ripartizione dei 30 miliardi stanziati per le nuove opere principali e il completamento degli itinerari, di cui ben il 56% destinato al Sud e alle Isole, non contempla il territorio ragusano, penalizzato e danneggiato dalla miopia politica nazionale». Con queste parole il senatore Giovanni Mauro (FI) commenta i dati del mega piano investimenti dell’Azienda delle Strade, approvato dal Cipe lo scorso agosto per la manutenzione e il rilancio della viabilità. «In Sicilia arrivano solo le briciole – sottolinea Mauro – mentre ad essere privilegiati sono solo i territori la cui classe dirigente è legata a doppia mandata alla scellerata politica del governo nazionale. A pagarne le spese sono i siciliani, e i ragusani in particolare, colpevoli solo di non aver avuto una classe politica regionale degna di questo nome. Per il bene del nostro territorio è necessario sciogliere il nodo infrastrutture, poiché dalla realizzazione delle strade e delle autostrade, e dal potenziamento dei collegamenti ferroviari e aerei dipende il futuro delle nostre imprese e della nostra comunità. Tutto ciò sarà possibile solo grazie alla capacità progettuale e alla competenza amministrativa di chi sarà chiamato a rappresentare i cittadini e il comprensorio ibleo all’Assemblea Regionale Siciliana. Su questo fronte la proposta programmatica di Forza Italia è già delineata e attende solo di essere messa in pratica: bisogna attuare la razionalizzazione dell’elefantiaca burocrazia regionale, chiudere i “carrozzoni” azzerando i consigli di amministrazione e assegnando funzioni e competenze ai nuovi assetti di governo del territorio, che saranno legittimati democraticamente dai cittadini».
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