30 milioni di euro per gli azionisti della Bapr. Inizia il piano “Back to Bank” illustrato in conferenza stampa

C’era molta attesa per la presentazione ufficiale del nuovo piano d’impresa della Banca Agricola Popolare di Ragusa per il triennio 2022-2024, denominato “Back to Bank” che comprende anche un’operazione finanziaria denominata “Lympha” per risolvere la questione dei soci azionisti che decideranno di uscire e che in realtà comprende delle opportunità per coloro che vogliono restare anche attraverso una premialità. Il piano dovrà essere approvato il 30 aprile dall’assemblea dei soci.


La presentazione è avvenuta durante una conferenza stampa che si è tenuta presso la sede centrale dell’istituto di credito. Ad aprire i lavori, il Presidente, dottor Arturo Schininà, con un saluto e un augurio: “La banca è solida nel territorio e in questo momento così particolare, anche grazie ai fondi del PNRR, vuole dare di più. Dobbiamo sfruttare al massimo le nostre potenzialità per essere ancor di più la banca della Sicilia”.


Il piano d’impresa, è presentato dal Direttore Generale, dottor Saverio Continella, alla presenza del componente del cda, Carmelo Arezzo e di altri funzionari dell’istituto. Nel 2021 Banca Agricola ha chiuso con un utile netto di 12,1 milioni di euro. Inoltre, è stato sottolineato come sia stato avviato un ricambio generazionale, migliorata la redditività su imprese e sul risparmio gestito e su come vi sia stata una riduzione dell’80% delle sofferenze accumulate nel corso degli anni: “Il risultato di avere oggi un utile netto di 12 milioni di euro è il migliore degli ultimi 10 anni”, spiega Continella. La banca ha una solidità patrimoniale e un’amplissima liquidità, cosa non indifferente.
Il piano è stato chiamato “Back to Bank” proprio per ribadire un concetto fondamentale: “Ritornare alla banca, farla bene e farla noi”, spiega Continella e aggiunge: “Il piano guarda al futuro e dà delle risposte alle problematiche emerse nel passato”.


Innanzitutto, il nuovo piano d’impresa vuole valorizzare la clientela più affezionata, definita “core”, rafforzando le capacità di autofinanziamento. Inoltre, vuole premiare le capacità del personale con premi.
Ma soprattutto, vuole risolvere i problemi del recente passato, ovvero dare delle risposte agli azionisti che non vogliono continuare il rapporto con l’azienda ma allo stesso tempo, premia chi intende restare. Ed è in questo contesto che si innesta l’operazione “Lympha”, che fa parte in tutto e per tutto del piano “Back to Bank”.
Operazione del valore totale di 60 milioni di euro, si prevedono due distinti “capitoli”, chiamiamoli così. Il primo, riguarda i soci che escono, e comprende una somma complessiva di 30 milioni di euro. Si tratta di un piano di buy-back effettuato su Hi-Mtf, ovvero il mercato, per un valore di 15 milioni di euro e di 15 milioni di euro, assegnati proporzionalmente per chi vuole andare via. In tutto, 30 milioni che, assicura Continella, saranno più che sufficienti per coprire i contenziosi con i piccoli azionisti che al momento sono in atto.


L’altro “capitolo” di Lympha, invece, riguarda i soci che vogliono rimanere. Anche in questo caso, il piano prevede 30 milioni di distribuzione di dividendi straordinari su un orizzonte di tre anni a cui si sommano ulteriori dividendi derivanti dall’utile ordinario previsto dal piano. L’operazione ha diversi obiettivi, fra cui i principali sono quelli di trasmettere un segnale di fiducia alla base dei soci e al mercato, fornire liquidità sull’Hi mtf, facilitare il disinvestimento dei soci una tantum, remunerare gli azionisti che restano in Bapr.
Il piano ha 4 driver fondamentali: valorizzare, come già detto, la clientela “core”, completare il de-risking e normalizzare il costo del credito, aumentare l’efficienza nei processi di centro e di rete.
Inoltre, ha uno sguardo alle tematiche ambientali, in cui Banca Agricola si è sempre distinta, partecipando a progetti provinciali in cui si aveva particolare attenzione per questo importantissimo capitolo della vita che coinvolge tutti.

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