I volontari “piromani”? “Non sono delinquenti. Anzi hanno sempre rischiato la vita”. Parla il legale

10 Ago 2017 16:18

La vicenda che ha suscitato scalpore e profonda rabbia, cioè quella dei parte dei vigili del fuoco volontari del distaccamento di Santa Croce Camerina, vede un nuovo capitolo con l’intervento, sul Giornale di Sicilia, dell’avvocato Rocco Di Dio, del foro di Catania, che difende Davide Di Vita, l’unico dei 15 vigili volontari finito agli arresti domiciliari.

L’avvocato difende anche altri due indagati e denunciati nell’ambito dell’operazione “Efesto”. E al Giornale di Sicilia, in un articolo a firma di Davide Bocchieri, il legale spiega che, ben al contrario di quanto pensi l’opinione pubblica, queste persone non sono dei delinquenti. 

«Questi non sono criminali. Fino a prova contraria sono dei giovani che non hanno danneggiato lo Stato, anzi lo hanno aiutato con il loro lavoro. Hanno rischiato la propria pelle, senza un contratto di lavoro».

Ma c’è di più. Di Vita ha già respinto ogni addebito. «Ha respinto ogni accusa – spiega il legale – ha anche prodotto la documentazione per comprovare l’estraneità ai fatti».

E sul linciaggio mediatico e sulle modalità con cui l’operazione delle forze dell’ordine è stata illustrata alla stampa, l’avvocato al Giornale di Sicilia dice: «È strano che l’arresto è avvenuto il tre e la notizia è stata data solo quattro giorni dopo. È stato preparato un video con dovizia di particolari, che sembra si tratti di un delinquente. Voglio ricordare che Di Vita è un soggetto assolutamente incensurato e, fino a prova contraria, nessuno di quella squadra è un delinquente. Non è vero che tutti o quasi tutti hanno ammesso responsabilità. C’è solo uno dei quindici indagati che ha espresso dichiarazioni eteroaccusatorie e autoaccusatorie. Non ci sono altre dichiarazioni in tal senso da parte di altri soggetti, né le intercettazioni possono essere lette o interpretate in questo modo. Sono finiti in un calderone, una gogna mediatica, dimenticando che sono persone delle quali lo Stato si è servito in lunghi anni di collaborazione volontaria”.