Violenza di genere, Carabinieri in prima linea. Ecco il test che tutte dovrebbero conoscere: il violenzametro. FOTO

In occasione del 25 novembre, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, l’Arma dei Carabinieri lancia una ampia campagna di comunicazione e sensibilizzazione per ribadire il proprio impegno quotidiano nel contrasto a ogni forma di violenza di genere. Un impegno che passa dall’informazione alle scuole, dagli strumenti di ascolto protetti alle nuove tecnologie che permettono interventi rapidi in situazioni di pericolo. Fra i test di autovalutazione messi a punto dai Carabinieri vi è il Violenzametro, uno strumento in grado di misurare il livello di violenza presente in una coppia. Ma sono tanti i progetti che supportano i Carabinieri. Vediamone alcuni.

Campagne, spot e testimonianze: la comunicazione come strumento di prevenzione

Per raggiungere un pubblico sempre più ampio, l’Arma ha avviato una serie di iniziative di comunicazione, con la diffusione di materiali informativi, locandine e video sui canali social istituzionali. A queste si aggiungono le interviste agli operatori maggiormente impegnati nel contrasto alla violenza di genere.

Al centro della campagna, uno spot con l’attrice Cristiana Capotondi, volto scelto per richiamare i valori di rispetto, ascolto e legalità, sottolineando l’importanza di un cambiamento culturale profondo, necessario per costruire un futuro libero dalla violenza.

Scuole e comunità: educare al rispetto, prevenire gli abusi

Numerosi incontri si stanno svolgendo nelle scuole e nei Comuni italiani, dove i Carabinieri incontrano giovani e cittadini per sensibilizzarli al problema, promuovendo una cultura fondata sulla dignità, sulla parità di genere e sulla valorizzazione delle donne. L’obiettivo è superare stereotipi e modelli culturali che, ancora oggi, generano disuguaglianza e discriminazioni.

Le caserme si illuminano di arancione: l’adesione a “Orange the World”

Anche quest’anno, molte caserme dell’Arma si accendono di arancione, colore simbolo della campagna internazionale “Orange the World”, promossa da ONU Donne. Un gesto che ribadisce visivamente la presenza dell’Arma al fianco delle vittime e l’impegno costante per contrastare ogni forma di violenza domestica o di genere.

Il “Codice Rosso”: informazioni, tutela e strumenti digitali per riconoscere la violenza

Sul sito istituzionale dei Carabinieri è stata dedicata una sezione al Codice Rosso, con informazioni utili sulle tutele previste per le vittime e strumenti come il “Violenzametro”, un test di autovalutazione che aiuta a riconoscere segnali e livelli di violenza in un rapporto affettivo.

Reparti specializzati e formazione avanzata: un modello operativo consolidato

La lotta alla violenza di genere si basa anche su un complesso sistema investigativo:

Sezione Atti Persecutori, istituita nel 2009 e inserita nel Reparto Analisi Criminologiche, composta da personale con competenze psicologiche e scientifiche avanzate.

Rete nazionale di monitoraggio sulla violenza di genere, attiva dal 2014 e formata da ufficiali di polizia giudiziaria altamente specializzati.

Corsi di alta formazione presso l’Istituto Superiore di Tecniche Investigative, con il contributo di RIS, ROS e reparti investigativi.

Una preparazione che permette agli operatori di affrontare situazioni ad altissimo rischio e tutelare le vittime nel modo più efficace possibile.

“Una stanza tutta per sé”: 211 spazi protetti per ascoltare le vittime

Dal 2015, grazie al progetto avviato con Soroptimist International d’Italia, sono state realizzate 211 stanze dedicate all’ascolto protetto delle vittime all’interno delle caserme. Ambienti riservati, confortevoli, dotati di tecnologie specifiche per garantire privacy e sicurezza.

Il progetto è stato ampliato con kit portatili che permettono di registrare in sicurezza le denunce anche dove non è presente una stanza fisica, potenziando ulteriormente la capacità operativa dell’Arma.

Tecnologia e sicurezza: il progetto “Mobile Angel”

Tra le iniziative più innovative, spicca il progetto “Mobile Angel”, nato nel 2019: uno smartwatch dotato di pulsante di emergenza e sistema di geolocalizzazione che collega in tempo reale la vittima alle centrali operative dell’Arma.

Attivo nelle province di Napoli, Milano, Torino, Ivrea e Roma, il dispositivo ha già dato risultati concreti sia per l’immediatezza degli interventi sia come deterrente verso gli aggressori.

Reati in aumento, ma cresce anche la denuncia: i numeri del Codice Rosso

Il fenomeno della violenza di genere rimane una priorità operativa dell’Arma. I dati confermano la crescente fiducia delle vittime nelle istituzioni: 2024: 60.972 reati riconducibili al Codice Rosso (57.656 nel 2023). Arresti 2024: 9.484 (contro 7.650 nel 2023). Primi nove mesi 2025: 40.803 reati e 6.673 arresti

Numeri che confermano sia la gravità del fenomeno sia il crescente coraggio delle vittime nel denunciare.

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