Villetta sottratta alla mafia diventa mini centro per finalità sociali. Consegna al Comune di Vittoria

Una villettina modesta, poco più che un prefabbricato, un ampio cortile e due altri locali annessi. Da oggi il Comune di Vittoria ne ha le chiavi. E’un bene confiscato alla criminalità organizzata e si trova in via Patelle a Scoglitti. Apparteneva a Davide Avola, 47 anni pregiudicato per reati contro la persona e il patrimonio e considerato legato alla criminalità organizzata. Tre locali: uno principale con una veranda davanti e due altri locali nella parte retrostante.

Un piccolo vialetto. Era stato il Tribunale di Ragusa a gennaio del 2013 a disporre la confisca che venne eseguita dalla Anticrimine della questura di Ragusa e dalla Guardia di finanza: i beni complessivamente avevano un valore di 400.000 euro e comprendevano “quote sociali di una società con sede a Vittoria, operante nella vendita di fitofarmaci, due abitazioni e un terreno con due fabbricati, quattro conti correnti bancari, tre autocarri, due autovetture, un motociclo, un acquascooter”. 

E dopo la confisca l’affidamento al Comune che, per il Prefetto di Ragusa, Giuseppe Ranieri è una vittoria dello Stato, del suo fronte comune, in tutte le sue articolazioni, e che assieme a “terzo settore ed enti intermedi , è presente, efficace contro la mafia da estirpare in un territorio ferito dal fenomeno per ragioni storiche, autoctone ed endemiche”.

“Un gesto altamente simbolico – ha detto il vescovo di Ragusa, Giuseppe La Placa – restituire un bene alla collettività, seppure di valore modesto, non ha prezzo per i valori che siamo tutti impegnati a sostenere e per l’impegno comune nella retta coscienza”.

A partire dal questore, Vincenzo Trombadore, ribadita  la concretezza dello sforzo comune che porta a risultati tangibili, concetto ribadito anche dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, Walter Mela e dal comandante del Nucleo provinciale investigativo dell’Arma, Giovanni Palatini. Sulla destinazione, la Prefettura pare avere un indirizzo abbastanza chiaro: fini sociali e a servizio della fascia trasformata. A fare da cornice anche i ragazzi di Libera accompagnati da Vittorio Avveduto.

Provengono da tutta Italia e sono impegnati in un campo educativo e formativo nel Ragusano: “Siamo diretti al Presidio Caritas di Marina di Acate in una parte di questa fascia trasformata, per un incontrare tutti gli operatori, da Caritas a Save the Children, Tft, Emergency e Cgil. Siamo qui per fare capire il grande significato della restituzione alla collettività, di un bene sottratto alla criminalità: è un atto di giustizia. Ci auguriamo che la destinazione sociale dei beni che Libera ha chiesto e voluto possa essere prassi normale”.  

Il sindaco di Vittoria, Francesco Aiello, auspicherebbe invece, pur non escludendo altre opzioni, una “fruizione legata alla tutela dell’ambiente in questa parte del territorio vicina all’ingresso del parco di Kamarina”. Proprio il primo cittadino ha annunciato che il Comune sta lavorando con la Caritas a progettare un “intervento rigenerativo anche delle condizioni ambientali”, che se finanziato, porterebbe interventi per 5 milioni di euro che potrebbero migliorare le condizioni di vivibilità di questa parte di territorio a vocazione serricola. 

Sulla destinazione del bene è intervenuta pubblicamente il capo di Gabinetto della Prefettura, Rosanna Mallemi,  che coordina il gruppo di supporto alle attività connesse all’acquisizione al patrimonio pubblico dei beni confiscati alla criminalità organizzata a supporto anche della  Agenzia nazionale beni confiscati. “La  Prefettura anche nelle sue progettualità fa rete e mette  in connessione le varie attività che svolge con vicinanza a vari enti e associazioni. Tra queste,  l’attività sulla fascia trasformata, opera un progetto, ‘TFT , Trasformare la fascia trasformata’, che vorremmo mettere ancora una volta in correlazione per favorire l’utilizzo sociale di questo bene per i ragazzi, i bambini che vivono nella fascia trasformata in condizioni di disagio. Si vedrà”. 

Valentina Di Stefano legale rappresentante del progetto Tft ha ribadito la piena disponibilità di tutti i soggetti coinvolti nel progetto che “si stanno impegnando in questo territorio che sentono proprio , con l’intenzione di fare muovere ulteriormente questo senso di appartenenza, per migliorare le condizioni di vita dei bambini e delle famiglie che vivono in questo territorio. Lavoreremo insieme, facendo rete per trovare la formula migliore per renderlo fruibile alla cittadinanza”.  

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