Vicenda Chiaramonte: anche il CGA da ragione ai consiglieri di opposizione

Con un decreto presidenziale emesso stamani, 4 marzo, il CGA da ragione ai consiglieri di opposizione di Chiaramonte Gulfi e sconfessa la linea seguita dal presidente del consiglio di Chiaramonte, Alessia Puglisi, in merito all’ormai famosa vicenda relativa alla mozione di sfiducia dell’attuale sindaco in carica, Sebastiano Gurrieri.

Come si ricorderà, il 10 gennaio del 2022 i 2/3 dei consiglieri di Chiaramonte Gulfi, avevano votato una mozione di sfiducia contro l’attuale sindaco in carica. La mozione è stata respinta dal presidente del consiglio, Alessia Puglisi, sentito il parere non favorevole della Segretaria Comunale, la quale aveva portato a sostegno della sua tesi alcune circolari che sostenevano come per una mozione di sfiducia in paesi sotto i 15 mila abitati, era necessario avere i 4/5 dei consiglieri. In realtà, come sostenuto dai consiglieri di opposizioni, e oggi anche dal CGA, quelle circolari e anche il regolamento dei consiglio comunale di Chiaramonte, sono superati dalla legge regionale del 2016 che ha chiarito, in modo definitivo, come siano utili i 2/3 dei consiglieri comunali per sfiduciare un sindaco. Nel caso di Chiaramonte, 8 consiglieri.

Il decreto emesso oggi dal CGA sconfessa la linea adottata dall’amministrazione. Il ricorso è stato effettuato dalla presidente Puglisi.

La discussione è stata rimandata al 6 aprile, ma nel decreto si legge: “Il presente decreto sarà eseguito dall’Amministrazione ed è depositato presso la Segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti”.

In parole povere, è lecito supporre che la discussione rimandata al 6 aprile sarà decisamente pleonastica, visto già il decreto emesso oggi e, senza dimenticare, l’ammissione del ricorso da parte del TAR, che si era pronunciato pochi giorni fa. Due organismi, senza contare l’assessorato regionale agli enti locali, si sono già espressi in modo favorevole verso le opposizioni e hanno rigettato le motivazioni addotte dall’amministrazione.

Sarebbe il caso di prendere atto di questi atti che, seppur non siano sentenze definitive, sicuramente preludono a ciò che già diranno durante le udienze i due organismi. La Segretaria Comunale, quanto meno in auto tutela, insieme al presidente del consiglio, dovrebbero prendere atto di questo decreto e rettificare il contenuto della delibera. Con tutto ciò che ne consegue.

Mario Cutello, che insieme ai consiglieri Giovanni Presti e Vito Pavone portano avanti questa vicenda, ha dichiarato: “La questione è ancora più chiara, se mai ce ne fosse bisogno, ma quello che mi preme sottolineare è che dal 10 gennio abbiamo perso tempo e non ci siamo attivati per le opportunità offerte dal PNRR, per non parlare del bilancio comunale che ha ricevuto parere negativo dai revisori. Voglio anche precisare che questo stallo non è colpa dell’opposizione, che ha inteso ripristinare le regole democratiche, ma degli amministratori che non vogliono liberare l’ente. Inoltre, tengo a precisare che il sindaco ha caricato di responsabilità tutti i suoi amministratori che si sono prestati a un gioco più grande di loro”.

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