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Valore aggiunto, ottimo 2024 per Ragusa: ha generato quasi 6 miliardi e mezzo di euro
29 Ott 2025 09:06
Nel 2024, la provincia di Ragusa è stata capace di generare un valore aggiunto di oltre il 2,84% in più sull’anno precedente, piazzandosi al 33.mo posto della graduatoria nazionale. Tradotto in prezzi correnti, Ragusa ha generato oltre 6 miliardi e 472 milioni di euro di valore aggiunto. In economia il valore aggiunto è l’aggregato che consente di apprezzare la crescita del sistema economico in termini di nuovi beni e servizi messi a disposizione della comunità per “impieghi finali”.
L’analisi
Sono dati dell’analisi condotta dal Centro Studi dell’Istituto Tagliacarne e da Unioncamere, secondo cui il valore aggiunto del Sud lo scorso anno ha corso ad una velocità una volta e mezza superiore a quella del Nord, +2,89% contro l’1,77% del Settentrione e il 2,14 % della media italiana rispetto al 2023. Il documento tiene conto dell’ultima revisione di contabilità nazionale effettuata dall’Istat e diffusa nello scorso mese di settembre.
A livello regionale a muoversi con un passo più spedito sono, in particolare, la Sardegna (+3,74%), la Puglia (+3,13%) e la Calabria (+3,12%). Su base provinciale, è Viterbo a prendere maggiormente la rincorsa (+4,85%), seguita da Imperia (+4,29%) e Foggia (+4,22%).
Pil pro-capite sempre basso nel Sud
Ma – avverte l’analisi – se guardiamo alla ricchezza prodotta pro-capite è il Nord con 40.158 euro a smarcarsi nettamente dal resto d’Italia e, in particolare, dal Meridione (22.353 euro). A trainare è, soprattutto, Milano che con un valore aggiunto di 65.721 euro a testa conferma la sua leadership sfiorando il raddoppio della media nazionale di 33.348 euro. Un traguardo quest’ultimo raggiunto attualmente in Europa solo da 19 “province” dell’Unione europea (delle quali ben 11 tedesche) sulle 1.165 nelle quali è suddiviso il territorio dell’Ue.
Per il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, “i dati del valore aggiunto dipingono un quadro in chiaroscuro. Il Sud conferma segni positivi di dinamicità ribaltando lo stereotipo di un’area strutturalmente in ritardo rispetto al resto del Paese. Ma il gap con il Nord resta ampio e la ricchezza prodotta per abitante nel Mezzogiorno rimane decisamente inferiore. Prete ha aggiunto: “Preoccupa, inoltre, la flessione della manifattura, segno di una difficoltà che i dazi e le tensioni sull’export potrebbero accentuare con un impatto rilevante sul Pil. Anche per questo è quanto mai urgente una vera politica industriale capace di valorizzare le specificità territoriali e di rimuovere gli ostacoli alla competitività, a partire dal costo dell’energia ancora notevolmente più alto rispetto ai concorrenti europei”.
Soffre l’agricoltura in tutta l’Isola
In altre regioni, il 2024 ha segnato il boom dell’agricoltura che registra un aumento della ricchezza prodotta del 10,25% (anche per effetto delle spinte inflattive che hanno colpito questo comparto più di altri) e tocca quota 40 miliardi di euro, il valore più alto da quando sono disponibili le serie storiche. Aumenti record si registrano in Abruzzo (+31,17%) che conquista con L’Aquila, Pescara, Chieti e Teramo le prime quattro posizioni della relativa classifica provinciale. In controtendenza appare la Sicilia, unica regione italiana a registrare un segno meno (-5,54%), collocando tutte le sue province in fondo alla graduatoria chiusa da Palermo (-6,89%). Per Ragusa, tradizionalmente vocata alla “terra”, quest’ultima non è una buona notizia.
Costruzioni al primo posto
Con oltre 102 miliardi e un + 2,91% sul 2023, la Sicilia è quinta tra le Regioni per valore aggiunto. A fare da traino sono soprattutto i settori delle costruzioni (primo posto assoluto), dell’industria, del commercio e dei servizi di alloggio e della ristorazione.
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