Vaccinopoli a Biella: dirigenti e amministratori di case di riposo si fingevano dipendenti per avere il vaccino

Dirigenti e amministratori di case di riposo che si sarebbero finti semplici dipendenti di cooperative e quindi a contatto diretto e quotidiano con i malati per poter accedere al vaccino anti covid, è solo uno dei presunti comportamenti scorretti che sarebbero avvenuti durante la campagna vaccinale in alcune zone del Piemonte e su cui ora cerca di fare luce la Procura della Repubblica di Biella.

Dei cosiddetti furbetti del vaccino a Biella si parla in realtà già dalla fine di gennaio quando sono arrivate le prime segnalazioni di somministrazione dell’antidoto alla covid a soggetti che sulla carta non avrebbero avuto diritto alle prime dosi perché non appartenenti alla categoria degli Operatori Sanitari e Sociosanitari né a quella degli ospiti delle Rsa.

Ragusa, com’è noto, non è certamente un caso isolato.

In base a quelle segnalazioni ora i pm piemontesi hanno deciso di avviare un fascicolo di indagine sui presunti furbetti dei vaccini anti Covid per chiare se in effetti si sia trattato di scorrettezze e nel caso capire chi ne sia responsabile oltre ai vaccinati. La Procura di Biella al momento ipotizza il reato di Truffa ai danni dello Stato.

Nei giorni scorsi infatti i carabinieri del Nas di Torino, a cui sono state affidate le indagini sul caso, si sono presentati nei vari uffici Asl e hanno sequestrato tutti gli elenchi dei vaccinati che saranno analizzati nel dettaglio.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it