Vacanze sul litorale ibleo fra mare e turismo di nicchia. La stagione estiva entra nel vivo

Sessanta chilometri di costa. Una terrazza sul Mediterraneo fra morbide spiagge, scogliere basse o frastagliate da grotte, anfratti e faraglioni. E’ nel litorale ibleo che si trovano alcune delle più belle spiagge della Sicilia. Il turista da qualche anno lo sa, eccome. Spiagge ricche di storia e culle di antiche civiltà. La vacanza sul litorale ragusano è un misto di relax fra natura, storia, cultura e buona cucina. Dalle secche di Circe, nel mare di Porto Ulisse nell’Ispicese con il fascino di Punta Ciriga, alla foce del Dirillo in territorio di Acate.

Le Secche di Circe si trovano a sei chilometri ad est del porto di Pozzallo.

Al centro la Perla Nera, la secca centrale profonda 9 metri. E’ in questa area delle Secche di Circe che sono stati rinvenuti reperti greco-romani. Altri ve ne sono depositati nei fondali. Sulla terra ferma, sempre in territorio di Ispica, i pantani che in estate subiscono un naturale anche se non totale prosciugamento. Sono oasi protette dove sostano uccelli migratori, sono aree da turismo di nicchia. In questo tratto di costa il diportista non trova punti di approdo se non nella poco distante Marzamemi o nel porto piccolo di Pozzallo. Carenti i servizi per chi vuole fare pesca sportiva e sport nautico. Di contro è la costa dove si possono trascorrere le classiche vacanze naturalistiche. Lo stesso vale per la vicina Santa Maria del Focallo, spiaggia splendida ma con aree di sosta carenti. A Pozzallo la scelta cade su quattro spiagge, Raganzino, Pietrenere e Primo scivolo e Secondo scivolo, queste ultime due fuori dal centro urbano. Pietrenere con i suoi lidi è un anfiteatro naturale dove musica e sport si mescolano ai bagni in acqua da mattina a notte.

Verso ovest, la spiaggia di Maganuco considerata tra le spiagge più belle d’Italia.

Poco distante c’è la spiaggia di Marina di Modica, sabbiosa e rocciosa nel tratto di Punta Regiglione. un anfiteatro sul mare. Scelta dai tedeschi negli anni Settanta per le loro vacanze, negli ultimi anni Marina di Modica ha perso quello “smalto” che si sta cercando di riprendere con un mix di intrattenimenti. Al suo confine la vicina Pisciotto, con l’ex Fornace Penna nota per essere la “Mànnara” nella serie televisiva del Commissario Montalbano. Uno dei pochi esempi di archeologia industriale nell’isola, il critico Vittorio Sgarbi ama chiamarla “basilica laica”. Da Sampieri, dove si vive di mare, musica e letture, a Cava d’Aliga, a Donnalucata passando per “Spinasanta” la spiaggia che Franco Battiato, per anni e fino a quando è stato in vita, ha scelto per le sue vacanze e dove si racconta l’approccio di Giovanni Caccamo con il cantautore di “La Cura”. Un tratto di litorale lungo 18 chilometri, tutto sciclitano, ricco di scorci naturalistici per vacanze tranquille fra sabbia dorata e ciuffi di macchia mediterranea che il vento torce sulle sinuose dune. Servizi modesti: chi si attende spiagge attrezzate andrà deluso. Qualche chalet o stabilimento ma poi il fai da te rimane ancora l’unica forma di fruizione degli arenili sciclitani. Qualche chioschetto per il refrigerio d’estate sarebbe utile ma manca un piano spiagge capace di interpretare le reali esigenze del forestiero e dell’indigeno che vorrebbero passare intere giornate in spiaggia senza soffrire sotto il cocente sole estivo o sotto il soffiare del, a volte fastidioso, vento mediterraneo.

Fra Playa Grande e Marina di Ragusa il polmone verde della Riserva naturale del fiume Irminio. Fauna e flora protetta ne caratterizzano il luogo.

Marina di Ragusa è vicina. E’ il “regno” del turismo nautico di lusso. Far tappa nella moderna struttura portuale, con una capienza di quasi mille posti barca e da qualche mese passato alla gestione dei maltesi, è quasi un obbligo per chi solca le acque del Canale di Sicilia. Spiaggia attrezzata, servizi rispondenti alle richieste; ha solo il neo di essere, la “Mazzarelli” di una volta, super affollata. Di contro, però, offre tanti locali per il ristoro. Dalla super stazione balneare che ha molto della riviera romagnola si passa alle vicine Casuzze, Caucana, Punta Secca, Punta Braccetto. Punta Secca, Ayn el Keseb durante la dominazione araba, è rinomata per essere la borgata in cui sorge la casa del commissario Montalbano e nel cui mare l’amato investigatore di Camilleri fa lunghe nuotate.

Poco distante la Riserva naturale di Randello. Siamo già nell’Ipparino, la costa ovest degli Iblei.

Un luogo paradisiaco dove la frescura degli alberi fa da cornice ad una spiaggia dalla fine e lucente sabbia. Da Randello a Camarina è solo una manciata di chilometri. Dal promontorio di Camarina, ricco di testimonianze archeologiche, si guarda la vicina Scoglitti. E’ nella borgata vittoriese che, chi ama mangiare pesce fresco, deve andare: il mercato ittico è da anni un luogo di attrazione turistica. Da Scoglitti a Marina di Acate, alla foce del Dirillo, al confine con la costa gelese, è un susseguirsi di spiagge allo stato naturale, frequentate dalla gente del posto o da chi ne conosce la tranquillità e l’estrema limpidezza delle acque. Peccato che, a questo suggestivo tratto, fanno da cornice grandi capannoni di lamiera, legno e plastica. Sono le serre che danno lavoro a centinaia di persone, che sono la forza dell’economia della parte occidentale della provincia ma che mal si conciliano con il susseguirsi di “baie”, dalla Dorica alla Fenicia, che hanno ispirato ed ancora ispirano la fantasia di villeggianti e residenti per essere civettuole tanto quanto basta per una tranquilla vacanza al mare.

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