Un’altra tartaruga spiaggiata sulla scogliera del Pisciotto. Sul litorale ibleo si nasce e si muore

E’ proprio il caso di dirlo. Il litorale ibleo, con i suoi dodici nidi di tartarughe caretta-caretta, si rivela il luogo più accogliente dove deporre le uova e fare nascere le tartarughine. Ma si rileva anche il luogo dove è facile finire i suoi giorni prima morendo in acqua e poi finendo in uno stato di estrema decomposizione in spiaggia e su una scogliera.

Nell’arco di un mese è la seconda tartaruga marina che viene rinvenuta sulla scogliera di Punta Pisciotto, al confine fra la spiaggia di Sampieri e la lunga striscia di scogli che porta a Marina di Modica.

Fatto curioso è che il rinvenimento è stato fatto nello stesso tratto di scogliera in cui l’ultima volta è stata trovata una tartaruga priva di vita. Ad accorgersi dell’animale in stato di decomposizione è stato lo stesso cittadino che ha fatto il primo ritrovamento e che ci aveva raggiunti con le sue foto. C’è da chiedersi. La tartaruga aveva scelto di nidificare in questo tratto di litorale e, perdendo l’orientamento, invece di finire nella spiaggia sabbiosa è finita nella scogliera e da qui non è riuscita a ritornare sui suoi passi? E forse è morta in mare, per un malessere, e poi spiaggiata dal moto ondoso del mare in questo tratto di scogliera?

Perchè questi fenomeni? Stanno nella normalità?

Da ricondurle alle alte temperature del mare che in questo mese di caldo afoso è stato parecchio invasivo? C’è anche l’ipotesi di un disturbo che arriverebbe dal turismo nelle zone di riproduzione e fors’anche dall’inquinamento, da plastica in particolare. E nel mare ci sono forme inquinanti che danneggiano la flora e fauna marina. Questa morìa si potrebbe fronteggiare qualora ci si accorgesse in tempo e si potessero salvare. Ma non è facile. Prova ne è che non mancano i casi di spiaggiamento, due di questi nell’arco di un mese a Sampieri.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it