UNA CRONISTORIA DEGLI EVENTI IN EGITTO DA UNO STUDENTE DEL CAIRO

Cara Paola,
ti scrivo questa lettera perché voglio raccontare a te e tutti gli amici siciliani che ho incontrato l’anno scorso qui ad Alessandria d’Egitto le cose che ho vissuto in questi giorni al Cairo.
Le prime ore dell’11 gennaio  sono state molto difficili per noi tutti egiziani e per  i manifestanti in piazza di Tahrir (piazza di libertà in arabo), specialmente dopo l’ annuncio  di Mubarak! Tutti credevano che Mubarak andasse via quella stessa sera.
Tutti  in piazza stavano cercando e aspettando questo momento!  
Ma poi l’ annuncio e’ arrivato ….tardi…troppo tardi ….per dire che Mubarak rimaneva  ancora il presidente!!
All’improvviso la gente in piazza cominciava a urlare: “vattene …vattene…vattene” 
I sentimenti erano un  misto di stanchezza …depressione…. rabbia
Abbiamo cominciato a urlare ”NOI NON ANDIAMO …LUI DEVE ANDARE”
A questo punto un gruppo ha cominciato a muoversi verso il palazzo del presidente a Masr el gedida e con la rabbia provocata dalle parole di Mubarak, dicevano “E’ meglio  morire che Mubarak resti il nostro Presidente”.
Per la prima volta i soldati sembravano aggressivi. La tensione era molto alta ed era chiaro per tutti.
Era una sera triste, tutti sono andati a dormire senza dire più nessun parola, una notte senza musica, senza discorsi  fino all’arrivo del mattino del venerdì di contestazione.
Ogni giorno arrivano in piazza Tahrir quasi un milione di persone ma questo venerdì tutti sentivo che sarebbe stato un giorno diverso. La piazza era stracolma di gente.
Migliaia di persone si spostavano verso la sede della televisione nazionale, del ministero dell’ Interno, del palazzo del presidente e contemporaneamente arrivavano le notizie che lo stesso stava succedendo  ad Alessandria, Suez, Portosaid.
Tutte le città egiziane erano in rivolta ed è stato annunciato un sciopero generale al fine di costringere Mubarak a lasciare il paese libero.
Dopo la preghiera del venerdì  per la prima volta un militare annuncia che la televisione egiziana per la prima volta parla  della rivoluzione dei giovani! era la prima volta che la televisione egiziana usava questa parola  “rivoluzione”. La televisione statale è sempre stata un’arma nelle mani del regime.
Dopo questo annuncio lo spirito di ottimista e’ tornato in tutti noi giovani , la musica e’ tornata un’ altra volta , i gruppi che facevano discorsi  in pubblico sono tornati a farsi sentire più forte di prima.
Dopo la preghiera dell’alba, il vice presidente ha annunciato in 50 secondi “Il Presidente Mubarak ha deciso di lasciare il suo posto di  Presidente”  
E’ stato un momento strano, dopo l’annuncio… tutti in piazza erano sorpresi ma immediatamente tutti hanno cominciato a cantare l’inno nazionale egiziano ” paese mio.. paese mio” con felicità pura e sincera. Un uomo anziano di 70 anni che non conoscevo si è avvicinato a me se mi ha detto ” Auguri! L’ Egitto e’ veramente libero oggi “
“L’Egitto e’ il mio paese adesso e non e’ più il paese di Mubarak , l’Egitto è il nostro paese, il nostro futuro!”

Bassem Hesham studente di Ingegneria Meccanica presso l’ Università di Alessandria

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 Grazie  avvocato Paola Nigito e grazie a Bassem Hesham  da tutti noi.  Il direttore di TVProgress,  Franco Portelli.

 

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