Un ragusano tra i caduti in Vietnam? La storia di John J. Tumino

Questa storia ci viene raccontata da un nostro lettore che, in maniera del tutto casuale, ha scoperto in america una lapide che potrebbe essere di un nostro concittadino. Con questa nota, chiede se qualcuno si riconosce in questa storia e, così, approfondire la storia di qualcuno che, purtroppo, è caduto in Vietnam.

Una visita al Memorial dei Caduti in Vietnam a Washington, porta ad una scoperta sorprendente. E alla necessità di conoscere e raccontare una storia, forse, tutta ragusana. Il racconto di Gianni Tumino.

“Sono un ragusanissimo giovane anziano del ’55, nato a New York (esattamente nel Bronx), cittadino americano e italiano, quindi con doppia cittadinanza.

A Washington, nei primi giorni di settembre, nel corso della visita al Memorial dei Caduti Americani di tutte le guerre, e nello specifico al Memorial dedicato ai caduti del Vietnam, la mia attenzione è stata attratta da un libro posto all’entrata del viale, dove vi erano riportati tutti i nomi dei caduti, e le principali informazioni riguardanti l’identificazione dei caduti, insieme alle indicazioni per individuare con facilità la lapide e la riga dove era riportato il nome.

Incuriosito mi avvicino, decido di consultarlo con attenzione e, come tutti, mi interesso in particolare della lettera T e precisamente del mio cognome, Tumino.

Comincio a sfogliare… e, con grande sorpresa, trovo tra quel triste elenco di ragazzi che hanno perso la vita, un unico Tumino John J., nato a New York nel 1942, caduto nel 1966.

Ovviamente veniva indicata la lapide e la riga dove veniva ricordato questo caduto.

Con crescente curiosità e un po’ di tristezza, ho individuato la lapide e, mentre contavo le righe per trovare l’iscrizione che lo riguardava, si avvicina una volontaria del Memorial.

E proprio lei ci chiede chi eravamo, perché eravamo lì e a chi nello specifico eravamo interessati, rivolgendo, a tanti anni di distanza, il nostro rispettoso pensiero e saluto.

Mentre rispondevo a queste domande, con un certo comprensibile trasporto e commozione, ho chiarito che io e la mia comitiva eravamo italiani, siciliani nello specifico, e pensavamo che potesse trattarsi di un nostro concittadino; ciò detto, la stessa volontaria, dal suo telefonino, ci ha mostrato una foto piuttosto sbiadita del caduto e ha aggiunto che la salma riposa in un cimitero nel Bronx a New York.

Ultima sorpresa…nella foto del loculo sepolcrale era presente la statua inconfondibile di S. Giovanni Battista.

Segno inconfondibile della ragusanità della famiglia di origine.

Inutile sottolineare la curiosità e le sensazioni che una tale esperienza ha suscitato. Immediatamente ho provato a chiedere, senza esito, ad una mia cugina, orientativamente coetanea che viveva nel Bronx se aveva ricordi in proposito…

Al rientro in Italia ho chiesto all’ufficio anagrafe se c’era la possibilità di potere risalire in qualche modo alla storia del nostro, ma mi è stato detto che senza la paternità tutto è precluso, considerando anche che il cognome Tumino è molto comune a Ragusa.

Alla luce di quanto appurato e considerato che:

• il caduto è sicuramente americano per nascita (altrimenti non sarebbe andato in guerra);

• le origini sono sicuramente ragusane dato il Cognome e Nome;

• la città di New York e il Bronx, insieme a Brooklyn, hanno accolto moltissimi nostri concittadini negli anni 20 e 30 delle migrazioni, poi interrotte dal conflitto della seconda guerra mondiale;

• per ultimo la statua del santo protettore della nostra città, non può essere una coincidenza, e testimonia la permanenza del legame con la ragusanità oltreoceano.

Alla luce di questi fatti, per me emozionanti e ricchi di interesse, chiedo un interessamento tramite la stampa locale riportando i fatti e la circostanza, nella speranza di suscitare in qualche lettore il ricordo di questa perdita in famiglia avvenuta in un tempo lontano, fornendo informazioni utili.

Sarebbe molto bello poter ricostruire la storia di questo ragazzo, e, perché no, tributargli un adeguato ricordo”.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it