UN PROGETTO RIVOLTO A 20 BENEFICIARI RICHIEDENTI ASILO

Sottoscritta la convenzione tra la Provincia e la Fondazione San Giovanni Battista per la gestione di un progetto finanziato con il Fondo Nazionale per le Politiche e i Servizi dell’Asilo. Il progetto prevede l’accoglienza di 20 beneficiari richiedenti asilo e rifugiati vulnerabili, persone cioè con necessità di assistenza sanitaria prolungata e con inabilità fisica e si svilupperà su tre ambiti specifici: accoglienza, integrazione e tutela.

«La Provincia di Ragusa – dice l’assessore provinciale alle Politiche Comunitarie, Giovanni Di Giacomo, nel mese di ottobre 2010, ha presentato, in qualità di ente capofila, domanda di accesso al Fondo Nazionale per le Politiche e i servizi dell’Asilo».

La domanda vede la Fondazione San Giovanni Battista in qualità di ente attuatore e il comune di Chiaramonte Gulfi, rappresentato dall’Assessore alle politiche sociali, Salvatore Nicosia, in qualità di partner per la realizzazione delle attività previste nel piano progettuale. Il progetto, presentato al Ministero dell’Interno, è stato valutato come uno dei migliori a livello nazionale, piazzandosi all’ottavo posto, subito dopo le città metropolitane, ed è stato finanziato per 1.045.715,29 euro suddivisi su tre annualità, 2011-2012-2013, per un importo di 348.571,43 euro l’anno.

«I beneficiari del progetto saranno ospitati presso la struttura di proprietà della Fondazione San Giovanni battista, Madonna del Buon Consiglio, nei pressi dell’aeroporto di Comiso, e gli interventi connessi al progetto saranno realizzati in tutto il territorio provinciale. Obbiettivo generale è la piena integrazione dei beneficiari e si prevede un coinvolgimento di tutte le realtà pubbliche e private del territorio, creando delle opportunità di crescita, in termini sociali ed economici, per tutta l’area di interesse. Il programma triennale – conclude Giovanni Di Giacomo – realizza appieno il principio di sussidiarietà previsto dalla nostra Costituzione, infatti, partendo dalla base, si fa carico dei bisogni del territorio proponendo piani di intervento di cui si fa carico lo Stato, che attiva i servizi, a cascata, per il tramite degli enti locali e degli enti del terzo settore».

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