UN ARRESTO PER MALTRATTAMENTI AD ACATE

I Carabinieri della Stazione di Acate hanno tratto in arresto, nel pomeriggio di venerdì 20 settembre, un acatese, di anni 58, originario di Gela, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e contro la persona, poiché sorpreso da una pattuglia, nei pressi della propria abitazione, a rincorrere i suoi due figli e la moglie lanciandogli appresso svariate pietre, ingiuriandoli ripetutamente e minacciandoli altresì di morte.

E’ stato inoltre accertato che lo stesso, poco prima, aveva tentato di aggredire la moglie mediante l’utilizzo di una spranga da carpentiere, avvenimento evitato grazie all’immediato intervento del figlio.

Dagli accertamenti effettuati dai militari della Stazione biscara, l’evento si inquadra in un contesto familiare caratterizzato da continue ingiurie, minacce, percosse e violenze da parte dell’uomo nei  confronti della consorte e dei figli per futili motivi, anche mediante l’utilizzo di armi bianche. Nel corso della perquisizione personale, l’arrestato veniva trovato in possesso di un coltellino a serramanico, mentre, nel corso di quella domiciliare, venivano rinvenuti nr. 4 coltelli di varie dimensioni, un frustino del tipo da fantino ed un nunchaku (arma da kung-fu composta da due manganelli con anima in acciaio tenuti saldati da una catena metallica), il tutto sottoposto a sequestro probatorio.

L’arrestato, nel  corso  delle formalità di rito, accusava malore, motivo per il quale veniva trasportato con ambuklanza del 118 presso l’Ospedale Civile di Vittoria, ove veniva successivamente ricoverato in osservazione presso il reparto di cardiologia e piantonato da militari questa Compagnia.

Si tratta del quarto arresto  per maltrattamenti contro familiari o conviventi effettuato dopo l’approvazione del Decreto Legge approvato dal Consiglio dei Ministri l’8 agosto u.s. per la “Prevenzione e contrasto della violenza di genere”, recante disposizioni finalizzate a rafforzare gli strumenti di prevenzione e repressione di alcune fattispecie delittuose consumate nel più ampio ambito della “violenza domestica”.

Lo scorso 31 agosto, militari dell’Aliquota Radiomobile, avevano tratto in arresto un vittoriese di 27 anni, domiciliato a Vittoria, commerciante, poiché ritenuto responsabile di aver aggredito, all’interno di un bar di Scoglitti da lui gestito, la propria convivente, cingendola con forza per il collo.

Il 12 settembre successivo i Carabinieri della Stazione di Scoglitti avevano poi tratto in arresto un vittoriese di anni 40, residente a Scoglitti, operaio agricolo, poiché ritenuto responsabile di aver colpito con schiaffi e pugni la moglie convivente, con la quale è in fase di separazione, scagliandole altresì addosso uno sgabello e minacciandola di morte, il tutto in presenza dei loro tre figli minorenni.

Il 17 settembre successivo i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Vittoria avevano tratto in arresto un vittoriese di anni 36, pluripregiudicato per reati contro il patrimonio e per violenza sessuale, poiché resosi responsabile di essersi presentato più volte nell’arco della serata di ieri nei pressi dell’abitazione della ex moglie nel tentativo di farvi ingresso contro la volontà della donna. 

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