Un antico cimitero arabo scoperto nel territorio di Chiaramonte. Gli archeologi parlano di integrazione con le popolazioni locali

Una scoperta archeologica importante a Chiaramonte. Ad annunciarla, il primo cittadino della città, Sebastiano Gurrieri, in un lungo post su facebook che riportiamo integralmente:

“Si è tenuta due giorni fa una conferenza stampa in cui si è parlato dell’eccezionale ritrovamento di un antico cimitero arabo nel nostro territorio, precisamente in Contrada Cifali.
Ad annunciarlo è stato il Soprintendente ai Beni Culturali e Ambientali di Ragusa, l’architetto Giorgio Battaglia, che ha descritto l’importanza di tale ritrovamento insieme all’archeologo Saverio Scerra e al Prof. Federico Cantini del Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere dell’Università di Pisa, impegnata nella campagna scavi e con cui il comune di Chiaramonte si è impegnato a sottoscrivere una relativa convenzione lo scorso giugno.
La scoperta di queste sepolture di bambini che sono risultate tipiche delle sepolture con rito islamico, oltre che attestare la presenza nel territorio di ulteriori tipologie di reperti finora non riscontrati, dimostra anche come il territorio di Chiaramonte sia diventato ormai un produttivo laboratorio archeologico.

Difatti non solo la Contrada Cifali è risultata una zona proficua ma anche la Contrada San Nicola-Giglia ha assunto un’importante valenza archeologica considerata la vastità di reperti rinvenuti grazie anche al lavoro svolto dall’Università di Bologna.
In entrambe le aree archeologiche si è instaurato un lavoro di sinergia tra l’Ente comunale, le Università e la cooperativa Nostra Signora di Gulfi che è stata coinvolta nei lavori mettendo anche a disposizione degli studenti delle Università di Pisa e Bologna i locali in cui poter alloggiare e mezzi necessari.

L’impegno dell’Amministrazione comunale è quello di collaborare anch’essa in queste preziose attività che si stanno svolgendo e che donano una maggiore ricchezza culturale al territorio, da qui la volontà di sottoscrivere un’apposita convenzione con l’Università di Pisa. L’obiettivo principale è quello di attuare una progettazione ancora più vasta che possa incentivare l’offerta turistica, in sinergia alla Soprintendenza di Ragusa che ha dichiarato di voler tutelare questi beni recuperandoli e rendendoli fruibili.
Ad ogni rinvenimento viene puntualmente ricordata la figura del chiaramontano prof. Antonino Di Vita, docente presso la Scuola Archeologica Italiana di Atene e a cui l’Amministrazione comunale ha voluto dedicargli un museo nel dicembre 2017. Il suo nome e il suo ricordo contribuiscono certamente ad attirare ancora più professionalità nel nostro territorio in grado di approfondire i nostri scavi archeologici e le ricchezze ancora da scoprire”.

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