UN ALTRO CASO DI VIOLENZA DOMESTICA: RINVIO A GIUDIZIO PER UN GIOVANE MODICANO

Il Procuratore della Repubblica di Modica, Francesco Puleio, ha chiesto al Giudice dell’udienza preliminare il rinvio a giudizio di un trentenne di Modica, accusato di maltrattamenti in famiglia e di stalking nei confronti della moglie con la quale aveva in corso il giudizio di separazione.

La moglie C.M viveva ormai in un perdurante e grave stato d’ansia e di paura, temeva per la sua incolumità e si era vista così costretta ad alterare le sue abitudini di vita. Le condotte persecutorie e minacciose del marito consistevano nel:

– minacciare e ingiuriare ripetutamente la stessa, profferendole espressioni offensive ed intimidatorie, percuotendola e agendo sovente in stato di ubriachezza e di ira.

– cagionare alla moglie lesioni personali non repertate tirandole spesso oggetti pericolosi nonché schiaffeggiandola ripetutamente anche in presenza dei figli minori G.A. e G.M.

– costringere la C. a trasferirsi con i figli minori anzidetti, contro la sua volontà, nell’abitazione di via ZZ che aveva preso in affitto con l’aiuto economico dei genitori.
– non contribuire alle spese familiari comuni causando alla predetta notevoli problemi per il mantenimento dei figli e dicendole nel contempo che l’avrebbe ammazzata se fosse ritornata a casa.

– pedinare C.M. ogni qualvolta usciva dalla casa di via ZZ dove era stata costretta a trasferirsi, le rendendole la vita impossibile e costringendola a non incontrarsi con amici e parenti.

– assillarla di telefonate, in tutte le ore del giorno e della notte, dall’utenza cellulare a lui in uso all’utenza in uso alla parte offesa, molestava e disturbava quest’ultima che nel contempo minacciava di ingiusto grave danno, profferendole espressioni offensive e minacciose.

Qui di seguito il dettaglio delle imputazioni:

– delitto di violazione degli obblighi di assistenza coniugale continuati aggravati p. e p. dagli art. 81 cpv, 570 e 61 nr. 2 del cod. pen. perchè, con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, anche in tempi diversi, serbando una condotta contraria all’ordine e alla morale della famiglia, consistita nell’ubriacarsi continuamente, si sottraeva agli obblighi di assistenza inerenti alla qualità di coniuge e di genitore, omettendo di corrispondere alla moglie C.M. le somme di denaro necessarie per il sostentamento  della stessa e dei figli minori G.A. (nato il XX) e G.M. (nata il XX), nonché omettendo di corrispondere mensilmente agli stessi la somma di €. 250,00 per ciascun figlio ed €. 300,00 per la moglie, posta a suo carico nel ricorso per separazione giudiziale dei coniugi.

– delitto di atti persecutori aggravati p. e p. dall’art. 612 bis commi 1 e 2 del cod. pen. per avere con condotte reiterate ed assillanti, minacciato o molestato la moglie C.M. dalla quale vive separato a seguito di ricorso per separazione dei giudiziale dei coniugi.

 

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