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Tutti noi dovremmo essere Riccardo Zingaro
21 Nov 2019 21:45
La notizia del vile atto intimidatorio nei confronti di Riccardo Zingaro, attivista acatese, ha scosso l’intera provincia. Un’auto data alle fiamme cospargendola di benzina è uno dei classici atti dal sapore mafioso. Riccardo Zingaro è un attivista che si occupa soprattutto di ambiente e animali. Da tempo, le sue denunce hanno fatto il giro del web e sono state riprese volentieri da molte testate giornalistiche, RagusaOggi compresa.
Riccardo è un signore distinto, molto umile, ma determinatissimo a fare il suo dovere di cittadino: non si è mai tirato indietro quando c’era bisogno di metterci la faccia e, soprattutto, non ha mai lesinato a nessuno una mano d’aiuto. Grazie a Riccardo abbiamo conosciuto “Acquarius”, il cane di Marina di Acate che ama stare in mezzo ai bagnanti. Riccardo ha portato in consiglio comunale una difficile battaglia contro l’avvelenamento dei randagi, verificatasi lo scorso anno, sempre in territorio di Acate. Riccardo è colui che ha effettuato, non molto tempo fa, foto e video della vergogna del litorale “Macconi”: chili e chili di plastica, soprattutto proveniente da scarti serricoli, riversati nella foce del fiume Dirillo e finiti in mare al primo temporale.
Riccardo è un cittadino. E tutti noi dovremmo essere come lui. E dovremmo esserlo tutti i giorni perché la questione ambientale non può essere solo appannaggio del lavoro e degli sforzi di una singola persona.
E mettiamocelo bene in testa: questo territorio meraviglioso non è santo e possiamo anche continuare a mettere lo sporco sotto il tappeto ma è lo stesso luogo in cui nascono soggetti che si permettono di bruciare le auto di un onesto cittadino che denuncia gli scempi ambientali. E allora questa cosa deve farci riflettere e ci deve far porre delle domande, una fra tutti: a chi ha dato fastidio Riccardo? Le forze dell’ordine si metteranno alla ricerca del colpevole o dei colpevoli di questo vile atto incendiario e noi ci auguriamo che chiunque sia venga assicurato alla giustizia perché non è possibile che ci sia qualcuno che pensa di fermare il buon senso e l’onestà incendiando auto.
Non basta l’onda emotiva del momento. Oggi siamo tutti Riccardo Zingaro e la politica, giustamente, senza colori e assolutamente in modo bipartisan, ha espresso solidarietà a Riccardo. Stasera, un sit-in di solidarietà si è tenuto in piazza Matteotti ad Acate e pare che il sindaco Di Natale si sia impegnato ad istituire una raccolta fondi spontanea in favore di Riccardo, come risarcimento del danno subito, in modo da poter permettere a lui e alla sua famiglia di riacquistare l’auto.
Iniziative lodevoli, ma non basta. Perché passata l’onda emotiva del momento, tornerà tutto come prima: ci saranno i soliti farabutti che inquinano con i loro scarti e rifiuti speciali, soprattutto plastiche, ci sarà probabilmente Riccardo a denunciare e pochi altri volontari. E tutto tornerà come prima. A poco serve la solidarietà via social scaturita da un fatto clamoroso. E lo stesso vale per la politica.
Perché a parte la deputata Stefania Campo che ha presentato un dossier al Ministro Costa sull’inquinamento di quel territorio (non a caso definita “bomba ecologica”), abbiamo visto ben poco interesse da parte della politica su questo determinato argomento. E nella valle dell’Ippari e del Dirillo, il fenomeno è noto da anni. E allora, facciamo sì che questo vile gesto non finisca nel dimenticatoio della cronaca nera di provincia. Che diventi monito e stimolo affinchè le battaglie di Riccardo diventino le battaglie di tutti noi.
Foto: Pietro Mezzasalma
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