“TUTTI INSIEME PER IL RILANCIO IBLEO”: LE IMPRESE PROPONGONO AZIONI

La manifestazione di proposta “Tutti insieme per il rilancio” che si svolgerà sabato prossimo 14 gennaio a Ragusa servirà anche a chiedere un sistema di tassazione più equo e solidale, così come misure reali contro l’evasione fiscale ed ancora la semplificazione burocratica e l’abbattimento dei costi della politica. Tutte misure che, unite alle altre, vengono richieste per cercare di rimettere in moto l’economia della provincia di Ragusa. Fanno parte della piattaforma rivendicativa che è stata redatta dalle varie associazioni di categoria, ordini professionali e sindacati che fanno parte del “Tavolo provinciale dello Sviluppo e del Lavoro” di Ragusa e che si stanno tutti insieme muovendo per sollecitare le dovute attenzioni da parte delle istituzioni. Ci sono problemi che vanno risolti solo con una concreta sinergia che eviti interventi poco utili e schizofrenici. Si chiedono maggiori controlli per favorire la lotta all’evasione fiscale, alla concorrenza sleale, al lavoro in nero, ma allo stesso tempo va denunciata l’impressionante e indifferenziata attività di controllo costituita da innumerevoli invii di avvisi bonari, controlli da art. 36 ter, controlli bancari, studi di settore, avvisi di accertamento, seguiti da una produzione selvaggia di cartelle di pagamento e di procedure di riscossione coattive che nei fatti si trasformano in provvedimenti invasivi e pericolosi per le imprese. Come superare questa situazione?

La proposta è quella di ridurre gli adempimenti a carico dei contribuenti, razionalizzare le attività di controllo, permettere con più facilità l’annullamento in autotutela di atti illegittimi, e di rendere meno pressanti le procedure esecutive della Serit in modo da dare più respiro alle imprese. A queste misure vanno unite decisioni ben precise tese a rilanciare la semplificazione burocratica evitando ipotesi di lavoro cervellotiche e condizionamenti dannosi per l’economia territoriale. Altro grave problema è quello legato ai ritardi enormi nei pagamenti da parte degli enti pubblici che, in questo modo, creano un “vulnus” nel ciclo economico e danneggiano, a volte in modo irreparabile, le imprese, col paradosso che a parti invertite gli enti pretendono riscossioni immediate e senza ritardi, con applicazioni di sanzioni pesanti e grossi interessi. Per questo motivo si chiede l’adesione dell’ istituto della compensazione, già introdotto dal legislatore ma che non trova pratica applicazione. Infine l’abbattimento dei costi della politica con una macchina governativa e amministrativa più “leggera” che permetta risparmi da reinvestire in favore della capacità di spesa dei cittadini e della competitività delle imprese. Va naturalmente garantito il costo della democrazia ma non va tollerato il costo del consenso o del tornaconto personale.

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