Turismo: a Ragusa nuove polemiche ma il sindaco Cassì stoppa tutti. “I dati sono quelli che contano”

Torna ciclica la polemica politica sul turismo. Ogni due tre mesi, il comitato tal dei tali si sveglia, fa un comunicato stampa, qualche foto in orari serali e lancia l’allarme della carenza di turisti. A ruota seguono vari interventi politici, oggi c’è quello ad esempio di Fratelli d’Italia, che intervengono per alimentare il dibattito e farsi vedere come politica attiva. Ma c’è il rischio che finisca tutto come l’estate appena trascorsa quando si gridava allo scandalo, all’assenza di turisti, a politiche sbagliate. Salvo poi, a stagione conclusa e con dati ufficiali alla mano, doversi ricredere perché i turisti erano stati anche più dello scorso anno.

Insomma la polemica facile per far “scruscio” e dire, ci sono anche io. Comitati, movimenti, associazioni politiche che rappresentano pochi iscritti, sono ogni giorno a parlare, e sparlare, su ogni tema, manco fossero onniscienti. In questi giorni è il turismo. Ora, per carità, si potrebbe far molto di più, ma parlare di fallimenti completi, di stagioni fallite, di incertezze del futuro, è forse un po’ troppo. Ben vengano i consigli e i suggerimenti forniti alla pubblica amministrazione, soprattutto se arrivano, come avvenuto qualche settimana fa, da persone che, quantomeno, sono del settore e sanno, o almeno dovrebbero, di cosa parlano.

E tocca dunque al sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, tornare ad intervenire proprio sul tema del turismo che diventa spinoso visto che spesso è sostanziato da opinioni e interventi di semplici cittadini che poco sanno delle logiche, non locali ma mondiali, che stanno dietro al mondo del turismo. Cassì spiega il suo punto di vista e ricorda che a comandare sono i dati, non tanto le facili parole o peggio ancora i facilissimi commenti dei leoni da tastiera. Ecco le sue dichiarazioni.

“I dati sulla tassa di soggiorno, “metro” della stagione turistica in corso e al momento disponibili fino al terzo trimestre 2024, – dichiara il sindaco Peppe Cassì – ci dicono che Ragusa ha stabilmente raggiunto i livelli pre-pandemia nonostante la chiusura di quelle che erano le due strutture ricettive che più contribuivano al dato: ClubMed e Donnafugata Resort.

Merito da una parte di un lavoro di contrasto all’evasione condotto dal nostro Ufficio Tributi, che ha permesso di scovare diverse strutture ricettive non registrate, dall’altra dell’apertura di nuove strutture, a testimonianza di un mercato turistico vivace e in crescita.

Positivissima anche la stagione del Castello di Donnafugata, altra cartina al tornasole della presenza turistica in città, che continua a macinare record di presenze.

Quanto alla stagione natalizia ancora in corso, grazie alle piattaforme di cui ci siamo dotati, sappiamo che la destinazione Ragusa è stata cliccata e ricercata sul web tanto quanto Noto o Cefalù, e comunque in linea con l’area del Sud-Est siciliano.

Eppure, ancora una volta sui media trovano spazio giudizi assai critici, non supportati da evidenze oggettive, ma basati su “sensazioni” o riscontri circoscritti al singolo locale.

È basandoci sui dati che intendiamo approntare la strategia turistica che abbiamo già presentato; ed è basandoci sulla costante analisi dei dati che stiamo mettendo in atto le azioni di promozione, eventi e promo-commercializzazione che la città avrà modo di vedere coi propri occhi.

Dispiace solo notare che, nonostante i nostri numeri siano in linea con quelli del sud-est siciliano, ancora una volta c’è l’evidente tendenza a parlar male di noi stessi facendo la peggiore pubblicità possibile della nostra terra.

Impariamo piuttosto a lavorare insieme, pubblico e privato, per essere attrattivi: l’Amministrazione investendo in una strategia innovativa per Ragusa che ha trovato la condivisione delle associazioni di categoria; il privato con un proattivo spirito di iniziativa”. foto di repertorio

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