Ecco come cambieranno cultura e turismo a Ragusa. E si pensa anche a privatizzare Castello di Donnafugata. Parla il sindaco Cassì

Restano, ed anzi saranno potenziati, due settori chiavi di sviluppo per la città di Ragusa. Stiamo parlando di cultura e turismo, due settori che purtroppo, e sinceramente non si comprende il perchè, assieme al settore degli spettacoli, fanno a pugni con capitoli di bilancio in fondo ridotti rispetto a quello che si potrebbe fare. In questi settori al fondo non c’è mai fine, è normale, e dunque una misura la si deve pur sempre avere, ma da decenni e decenni questi settori sono stati visti sempre come “effimero” e dunque le varie Amministrazioni comunali hanno piuttosto puntato sulle opere pubbliche, magari più visibili dai cittadini e dunque più utili poi in campagna elettorale. Una visione che magari non appartiene a tutte le Amministrazioni ma su cui alla fine ci si è adagiati in termini di maggior potenziamento dei capitolo di spesa.

E così cultura, turismo, e appunto spettacoli, hanno complessivamente fondi economici sicuramente da potenziare. Il sindaco Peppe Cassì sta adesso pensando ad un rilancio quantomeno di due settori in particolare, che in fondo sono collegati anche tra loro, ovvero cultura e turismo. Sembra che si stia lavorando anche al coinvolgimento di esperti esterni, con i quali proprio in questi giorni si è svolto un incontro al Comune, ma in generale si sta lavorando con il potenziamento della progettualità creando, si spera, una concreta inversione di tendenza e proseguendo quanto di buono è stato fatto già nella prima legislatura di Cassì.

E non si escludono anche interventi particolari come la possibilità di privatizzare, almeno in parte, il Castello di Donnafugata. Il sindaco Cassì non lo dice chiaramente nelle dichiarazioni che vi proponiamo ma l’idea non sembra essere così lontana rispetto alla partnership pubblico-privato. Ma ecco, in sintesi, gli obiettivi su cui sta lavorando l’Amministrazione comunale di Ragusa che vede tra l’altro come consulente anche l’ex assessore comunale alla Cultura, Clorinda Arezzo che già si è spesa su alcune attività messe in campo e da potenziare.

Le dichiarazioni del sindaco Cassì

“In questo secondo mandato ho scelto di trattenere le deleghe alla cultura e al turismo, consapevole che rappresentino settori chiave per lo sviluppo di Ragusa. Sono convinto, infatti, che i territori parlino e che il nostro affermi a chiare lettere quale sia la sua vocazione.

Ovviamente non mi ritengo un esperto né dell’uno né dell’altro campo: sono al massimo una persona curiosa, che viaggia e osserva le buone pratiche di altre città d’arte, ed ho ben in mente che occorre un approccio analitico, occorrono metodo ed esperienza sul campo.

In questi mesi abbiamo quindi lavorato a una visione strategica che vede cultura e turismo come due settori con proprie specificità ma inevitabilmente interconnessi, a cui agganciare altri aspetti dello sviluppo in generale di Ragusa.

I lavori sono in corso come le interlocuzioni con esperti e con portatori di interesse, nazionali e locali. L’obiettivo è seguire i modelli di successo di altre città d’arte, a cui Ragusa non ha nulla da invidiare in quanto a potenzialità, e adattarli a noi. Triplice l’indirizzo che stiamo seguendo:

1- Impostare un programma di sviluppo culturale e urbano sul modello di altre città d’arte. Abbiamo infatti il dovere di essere ambiziosi e lungimiranti, di non guardare solo ai prossimi mesi o limitarci a gestire le contingenze, ma di dare a Ragusa un indirizzo nel medio e nel lungo periodo, con obiettivi importanti e step intermedi. Un piano che non cali sulla città come un ufo ma coinvolga l’intera comunità in una crescita partecipata del nostro livello culturale e al tempo stesso ci consenta di fare un salto di qualità. Perché Ragusa non può ambire a un riconoscimento prestigioso o a diventare un autentico riferimento? Abbiamo le potenzialità per giocarcela a una categoria superiore se solo cominciamo a pensare alla cultura come ad un “collante” della comunità, come fattore formidabile di sviluppo e di progresso, e non solo un elemento a latere e secondario.

2- Dare esecuzione al Piano Strategico del Turismo già elaborato durante il mandato precedente ma non attuato. Per riuscirci abbiamo necessità di competenza e conoscenza del territorio. È il momento di passare a una fase operativa, di “mettere a terra” una strategia già pronta e condivisa.

3- Nessun obiettivo può prescindere da una piena valorizzazione del nostro patrimonio. Facciamo un esempio: grazie ai restauri, a un programma di eventi per famiglie, al Mudeco, il Castello di Donnafugata continua a superare i record di visitatori, ma quanto può continuare a crescere contando sulle sole forze dei dipendenti comunali (cui va un grande ringraziamento per la dedizione e la passione che dimostrano giornalmente) e di un gruppo di valorosi volontari? Occorre fare in modo che Donnafugata sia visitabile 7 giorni su 7 e anche alla sera, quando ha un fascino ancora maggiore; occorre aumentare, a Donnafugata come in altri siti comunali d’interesse, la disponibilità di personale competente, capace di accogliere e raccontare in più lingue, di attuare politiche mirate di promozione e valorizzazione.

Principi da estendere a tutti i luoghi culturali di Ragusa, da mettere in rete. Lo strumento del partenariato speciale pubblico-privato, ampiamente utilizzato in numerose città d’arte, può rappresentare la chiave per raggiungere questi obiettivi”.

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