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Troppo caldo a settembre: continua la crisi idrica a Ragusa. Cassì: “Continua il servizio autobotti e verifcheremo lo stato dei pozzi”
29 Set 2021 12:43
E’ stata un’estate calda, caldissima. Aggravata anche dal fatto che l’inverno non è stato particolarmente piovoso. E il mese di settembre, a parte qualche sporadica pioggia, non ha ceduto il passo all’autunno. E la pesante crisi idrica che ha colpito un po’ tutta la provincia di Ragusa, si fa sentire anche nel capoluogo. Stamani, il sindaco Peppe Cassì, ha fatto il punto della situazione, non nascondendo che il problema non è stato ancora risolto.
“La crisi idrica è tornata a manifestarsi con più forza. L’attivazione della nuova condotta di via Berlinguer ha contribuito a ridurre sensibilmente i disagi ma, lo sapevamo, questo intervento non sarebbe riuscito da solo a risolvere il problema.
Con un settembre più caldo della media e privo di piogge, il livello delle falde acquifere ha continuato inesorabilmente ad abbassarsi.
Il lavoro già programmato per connettere alla rete pubblica, tramite il serbatoio di contrada Bruscè, i pozzi ex Asi acquisiti mesi fa, così da aumentare la nostra disponibilità idrica, prosegue ma richiede necessariamente più tempo. Gli interventi per riparare perdite che, anche se non sono causa della crisi, inevitabilmente incidono, continuano in maniera parallela. Allo stesso modo va avanti il servizio di consegna acqua tramite autobotti, potenziato negli ultimi mesi, capace di effettuare in media 50 consegne al giorno oltre a quelle nelle contrade, anche se il numero di richieste è altalenante e in certe giornate può essere superiore.
In questi giorni, inoltre, abbiamo attivato un ulteriore programma di verifica: i tecnici stanno monitorando ogni pozzo per valutare se è possibile potenziare il pompaggio. Il controllo serve anche a misurare l’esatto quantitativo d’acqua prelevato e se questo coincide con i livelli immessi in rete, per assicurarsi che la condotta di immissione sia integra e che non ci siano perdite nascoste nelle zone di campagna o rocciose vicine ai punti di prelievo.”
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