Magistratura e carabinieri al lavoro per capire cosa sia successo nella casa di via Manenti. Ancora un mistero la morte di Peppe Ottaviano

Interrogatori fiume e ricerca dettagliata di ogni particolare, di ogni rilievo tecnico che possa aiutare nelle indagini. Indagini avviate dopo il ritrovamento, domenica sera, del corpo senza vita di Peppe Ottaviano, 40 anni, nell’abitazione di via Manenti in pieno centro storico. Il lavoro dei Ris di Messina proseguirà nella giornata di oggi alla ricerca di quegli elementi utili all’attività investigativa dopo che per l’intero pomeriggio di ieri non si sono fermati nei loro rilievi. Non si tralascia nulla. Soprattutto perchè si cerca di capire se tutto quel sangue trovato nelle stanze del primo piano del palazzo sia compatibile con le ferite riscontrate nel corpo del giovane. Ferite alla testa, all’arcata sopracigliare ed al naso. Possono queste ferite rilasciare tutto quel sangue sparso in casa, fra pareti, pavimenti ed arredi? E poi ancora: sono ferite riconducibili ad una caduta accidentale o si debbono ipotizzare colpi inferti con un’arma bianca, tipo coltello?

Le indagini proseguono senza sosta.

Ieri sera il cadavere, su disposizione della magistratura, è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale Maggiore Nino Baglieri di Modica nell’attesa dell’esame autoptico che potrebbe disporre nella giornata di oggi il procuratore facente funzioni presso il Tribunale di Ragusa Marco Rota. Lo stesso magistrato è stato a Scicli nel pomeriggio di ieri assieme ai vertici provinciali dei carabinieri per seguire personalmente l’attività investigativa. E sempre ieri è stata una lunga giornata di interrogatori. I familiari del giovane sono stati sentiti nella sede della Tenenza dei carabinieri per ricostruire gli ultimi giorni di vita del giovane, da quando era rimasto da solo nella casa di via Manenti dopo che la madre aveva raggiunto dei familiari nel nord Italia. Al vaglio anche i tabulati telefonici dell’utenza del giovane per conoscere con chi avesse avuto contatti.

Indagini a 360 gradi senza nulla tralasciare: dall’incidente domestico all’omicidio.

Peppe Ottaviano era solo in casa quando è accaduta la tragedia? E’ stato un incidente domestico, una caduta accidentale a procurargli le ferite risultate mortali? E se fosse, invece, un omicidio? C’erano degli amici con lui? E se sì chi erano coloro con cui la vittima si accompagnava. Il fatto che il portone di ingresso all’abitazione non mostrasse segni di effrazione fa pensare che se qualcuno è entrato all’interno della casa lo ha fatto perchè era un amico o un conoscente e che la stessa vittima gli avrebbe aperto. Altrimenti il portone avrebbe mostrato segni di scasso. E perchè se è stato trovato sangue dappertutto nelle stanze, non ci sarebbe, almeno dai primi sommari rilievi, una uguale presenza nelle scale e nell’androne dell’ingresso? C’è stata una colluttazione fra il giovane ed eventuali assassini? E quali i motivi alla base, semmai fosse così? Cosa avevano da spartirsi il giovane ed i carnefici. Troppi dubbi attorno alla tragedia che ha colpito una famiglia molto nota e stimata, quale quella della vittima. Inquirenti e magistratura certamente li scioglieranno partendo dai rilievi dei Ris per continuare con l’autopsia e gli esami tossicologici. Lo spera la comunità tutta che confida nel lavoro della magistratura e degli inquirenti.

Aggiornamento

Stamattina, nell’obitorio dell’ospedale Maggiore-Nino Baglieri di Modica, il medico legale Giuseppe Algieri procederà alla ricognizione cadaverica sul corpo senza vita di Peppe Ottaviano. Esame propedeutico all’autopsia che dovrebbe essere eseguita giovedì e che il medico legale non aveva potuto effettuare subito dopo il ritrovamento nell’abitazione di via Manenti per l’impossibilità ad avvicinare il cadavere per ovvie ragioni investigative volte a chiarire le modalità e le cause del decesso. Il corpo, infatti, è stato rimosso solo dopo che i Ris hanno eseguito i rilievi nella stanza in cui è stato trovato il corpo di Peppe Ottaviano. Dopo la prima ispezione di oggi alla quale saranno presenti anche i Ris, si continuerà, sempre ad opera dei carabinieri dello speciale corpo investigativo venuto da Messina, nel lavoro di esame e di ricerca di particolari che possano portare a chiarire le cause del decesso del quarantenne. Le indagini dei militari dell’Arma della Compagnia di Modica e della Tenenza di Scicli non stanno tralasciando alcun particolare che possa chiarire quanto sia successo nello scorso fine settimana nella casa di via Manenti a Scicli.

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