TORNA IN CARCERE STEFANO ARRABITO

Nell’ambito di una serie di controlli predisposti dal Questore di Ragusa Dr. Giuseppe Gammino, finalizzati ad imprimere una battuta di arresto al diffondersi di fatti criminosi recentemente verificatisi in questo comune, il  Commissariato di Modica ha implementato i servizi di controllo del territorio con particolare riguardo alle persone gravati da pregiudizi di polizia e sottoposte ad obblighi di Pubblica Sicurezza.
Infatti, nella mattinata  odierna,  la Volante  ha tratto in arresto ARRABITO Stefano Giuseppe, di anni 51,  residente a   Donnalucata,  pluripregiudicato, perché  responsabile della flagranza del reato p. e p. dall’art. 75 del DLGS 6/9/2011 NR. 159 ovvero perché sottoposto alla Sorveglianza Speciale di P.S. con l’obbligo di soggiorno nel Comune di Scicli  per anni uno e mesi sei, emesso  dal Tribunale di Ragusa, ne violava gli obblighi e le relative  prescrizioni.
In particolare l’ARRABITO già noto al Commissariato per i suoi trascorsi penali, veniva notato dalla Polizia mentre transitava per le vie della città a bordo di una autovettura di grossa cilindrata. Tale fatto insospettiva gli operatori,  inducendoli a pedinare e bloccare il soggetto che  non era in grado di fornire valide spiegazioni circa la sua presenza in Modica senza qualsivoglia autorizzazione della competente A.G. ad allontanarsi dal territorio di Scicli, in cui è obbligato a risiedere.
La presenza di ARRABITO Stefano Giuseppe in questo comune, con precedenti specifici per reati contro il patrimonio e la persona, induceva gli agenti ad operare con prudenza ed infine, chiarite le responsabilità penali dello stesso, a trarlo in arresto.
L’arrestato, dopo le formalità di rito, su disposizione del P.M. di turno Dr. Marco Rota è stato  tradotto  presso la Casa Circondariale di Modica a disposizione della competente A.G.
Il rafforzamento dei servizi di prevenzione e repressione, soprattutto i controlli su strada,  hanno consentito, nella settimana in corso,  di denunciare altresì due persone, per due distinti episodi,   per i reati di  danneggiamento  e porto abusivo di armi improprie   e per i reato di uso di atto falso.
In particolare, la donna residente a  Modica T. R. è stata denunciata in stato di libertà per avere danneggiato -mediante un oggetto acuminato-  le carrozzerie di due autovetture parcheggiate in Zona Sacro Cuore. A seguito di una segnalazione pervenuta al Commissariato,  T.R. veniva immediatamente rintracciata dalla Polizia mentre cercava di nascondersi in un condominio, dopo avere commesso il fatto, celando  due taglierini all’interno di  un marsupio. Si sconoscono i motivi per cui la donna, senza alcun motivo, si era determinata a danneggiare alcune autovetture in sosta. Grazie alla segnalazione tempestiva di due passanti e al tempestivo intervento della pattuglia è stato evitato che il reato si verificasse in danno di altri veicoli.
La Polizia,  altresì, durante un posto di controllo a carico di soggetti con atteggiamento sospetto,  scopriva che  un pregiudicato  catanese, G.A. di anni 51,  circolava  con l’autovettura sprovvista di Assicurazione, esibendo, agli operatori che ne facevano richiesta,  un   contrassegno assicurativo che  destava sospetti. Gli ulteriori accertamenti ed approfondimenti svolti in Ufficio, consentivano di dimostrare la falsità del documento,  con il conseguente deferimento all’A.G. dell’uomo per uso di atto falso.
Nell’ambito di tali controlli alcuni soggetti provenienti da altre province  venivano identificati e condotti in ufficio per verificare i motivi che li avevano portati a transitare in Modica. Poiché gli stessi non  giustificavano la  loro presenza in questo territorio ed in ragione dei loro precedenti per reati contro il patrimonio, il Questore di Ragusa disponeva nei loro confronti il foglio di via Obbligatorio con Divieto di Ritorno nel territorio di Modica.
Nel quadro di una attività volta a reprimere i furti in abitazione, riscontrati nel territorio di Modica ed Ispica negli ultimi mesi, la Polizia di Modica ha svolto controlli  nelle aree agricole ove erano stati segnalati delle aggregazioni di cittadini stranieri.
In particolare, nel territorio di Ispica, nel corso di una mirata perquisizione, sono stati individuati ed identificati alcuni cittadini  provenienti dell’Est Europa, che vivevano in una sorta di baraccopoli sita all’interno di una proprietà privata, in cui insiste un’azienda agricola per la coltivazione di ortaggi. Le indagini del Commissariato di Modica appuravano che il gruppo di stranieri veniva  “Ospitato” in baracche e roulottes fatiscenti, senza energia elettrica e privi di servizi igienici, con la piena consapevolezza dei titolari dell’azienda agricola G.G. e T.M.A., residenti ad Ispica,  che sfruttavano in nero la mano d’opera dei cittadini stranieri.
Le indagini, che hanno portato al  deferimento dei due soggetti, evidenziano la diffusa consuetudine dello sfruttamento della mano d’opera straniera,  che sovente vive in condizioni di emarginazione, impiegandola nel lavoro irregolare -quasi sempre nei settori dell’agricoltura e dell’edilizia- per  corrispondere salari nettamente  inferiori rispetto a quelli richiesti dagli italiani e previsti per la categoria.  

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