È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
TANASI (CODACONS): “RIVEDERE L’ELENCO DEI BENI COLPITI DALL’AUMENTO DELL’IVA”
23 Ott 2012 19:20
“La riduzione d’imposta media per famiglia, inclusiva di quella relativa alle addizionali regionali e comunali, è pari a circa 240 euro”.Lo ha detto il presidente dell’Istat, Enrico Giovannini, in un’audizione alla Camera sulla Legge di Stabilità.
Per Francesco Tanasi Segretario Nazionale Codacons il vero problema è che la riduzione delle prime due aliquote Irpef produrrà tutti i suoi effetti solo su chi dichiara più di 28.000 euro. Mentre, paradossalmente, per chi dichiara meno di 15.000 euro, tra detrazioni per lavoro dipendente e familiari a carico, franchigia di 250 euro e tetto alle detrazioni, l’effetto sarà sostanzialmente nullo. Non così, però, per l’aumento dell’Iva che, riguardando, come ha dichiarato il presidente dell’Istat, quasi l’80% della spesa per consumi, colpirà indiscriminatamente tutti, ricchi e poveri, in modo proporzionale. Inoltre l’aumento dell’Iva supererà la riduzione media Irpef stimata dall’Istat. Su base annua, infatti, la famiglia media Istat da 2,4 componenti avrà un aumento di imposta sul valore aggiunto pari a 273 euro, 33 euro in più rispetto ai 240 euro di riduzione Irpef stimati dall’Istat.
A preoccupare il CODACONS, in particolare, è l’aumento dell’Iva su luce, gas, prodotti alimentari e farmaci, spese obbligate alle quali nemmeno una famiglia in difficoltà può rinunciare.
Ecco perché Tanasi chiede al Governo di scongiurare l’aumento dell’Iva dal 10 all’11% o, in alternativa, di rivedere almeno l’elenco dei beni interessati dal ritocco delle aliquote, togliendo dalla lista prodotti come i farmaci, semmai compensando il minor gettito con spostamenti di beni dall’aliquota ridotta del 10% a quella ordinaria (ad es. alberghi, ristoranti …).
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