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TAGLI PER IL PERSONALE EX LSU IMPIEGATO NEGLI ISTITUTI SCOLASTICI
05 Feb 2014 20:13
In una lettera inviata stamani al Prefetto di Ragusa, Vardè, il segretario generale della Filcams di Ragusa, Salvatore Tavolino, denunciando la mancata stabilizzazione di personale ex lsu della scuola e che devono, ancora oggi, sopportare drastici tagli dopo anni di lavoro e di servizio.
Nella nota si legge:
“Da anni i lavoratori ex Lsu vengono umiliati dai drastici tagli da parte del Ministero della Pubblica Istruzione determinando, nei fatti, un peggioramento della qualità dei servizi: penalizzando così oltre che i dipendenti anche gli istituti scolastici.
Sono lavoratrici e lavoratori che da quasi 20 anni operano nel servizio di pulizia subendo dai governi che si sono succeduti promesse mai mantenute circa la loro stabilizzazione.
L’utilizzo delle aziende esterne era stata presentata come un nuovo modo di garantire la qualità degli ambienti scolastici per il futuro, invece è diventato solo un modo per abbassare i costi e da ultimo per liberarsi delle maestranze.
Oggi i lavoratori vivono una preoccupante incertezza a causa delle estenuanti trattative con il Ministero della Pubblica Istruzione per ottenere i finanziamenti specifici al fine di garantire un servizio che tutti ritengono indispensabile.
Se il tavolo di concertazione fra il Governo e i Sindacati non dovesse approdare ad alcun risultato, entro il 28 Febbraio 2014, per molte famiglie sarà un disastro a causa del taglio previsto nel “decreto del fare”.
Mi permetto di invitarLa a prendere posizione e informare il Governo circa il disagio che attraversano i circa 180 lavoratori della provincia di Ragusa.
In ogni caso, considerata la gravità della situazione, qualora non intervengano fatti nuovi a tutela delle maestranze, si annuncia fin da ora la decisione di intraprendere iniziative di mobilitazione e di protesta, e nel contempo si comunica lo stato di agitazione di tutto il personale coinvolto.
Il questo momento di grave crisi non possiamo permetterci il lusso di giocare sulla pelle delle persone. Siamo disposti a tutto pur di difendere il sacrosanto diritto al lavoro”.
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