È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
TAGLI NECESSARI ALL’UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE SICILIA
18 Nov 2012 17:54
Ventuno colleghi della Regione Sicilia vengono mandati a casa da Crocetta. Un grande clamore, un urlo si alza dall’Ordine dei Giornalisti, che, però, non si è preoccupato minimamente di fare tanto chiasso, quando questi sono stati assunti per chiamata diretta, senza , forse, neanche valutare i curricula. Quanti coloro che aspiravano a tale posizione, da caporedattore, che non hanno neanche concorso, poiché concorsi non ce ne sono stati ?. Farebbe bene l’Ordine a vegliare su simili dimenticanze, che favoriscono alcuni, ma non proteggono la categoria. Tra gli statali, e altri, nel pubblico impiego, ci sono le graduatorie, i concorsi, i curricula per la selezione.
Fa sempre dispiacere che lavoratori siano costretti ad andare a casa e a cercarsi un altro lavoro ma in questi tempi bui, però, c’è da dire che se i tagli devono essere fatti, non c’è via d’uscita, se si fanno i distinguo.
Troppo diretto, troppo perentorio, il neo presidente, forse, ma crediamo che non si possa fare diversamente.
D’altronde ventuno contratti da caporedattore ci sembrano eccessivi:ne bastano un quarto, piaccia o non piaccia. L’Ufficio stampa, necessario ed indispensabile, può lavorare con meno persone e, magari, in modo efficiente. D’altronde ci sembrano eccessivi i 15.000 euro per l’ufficio stampa a Bruxelles: è roba da matti” , se pensiamo che un giornalista alla Rai o a La7 guadagna un terzo, lavorando 8 ore al giorno, per non parlare dei giornalisti a tempo determinato, che devono vivere con 1.500.000 euro lordi al mese.
La Regione, realmente, è stata la gallina dalle uova d’oro, ma ora non può più permettersi spese di questo genere, e quindi è giusto, che si adegui alla realtà.
L’Ordine dei giornalisti e i Sindacati farebbero bene a vegliare meglio su tutta la categoria, che ha problemi molto più seri di quelli dei ventuno giornalisti, che sono stati obiettivamente dei “privilegiati”.
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