SUL FERRAGOSTO DEL LITORALE SCICLITANO IDV RISPONDE

Si sa: denigrare è più facile e comodo anziché ragionare; tuttavia noi dell’Italia dei Valori  non abbiamo bisogno di confutare l’accusa rivoltaci dal Sindaco di voler fare i bigliettai del Pubblico Demanio o di fraternizzare coi black block. Ribadiamo semplicemente che il divertimento estivo, la notte di ferragosto in particolare, vada considerato un evento da inquadrare nella programmazione turistica, e non esclusivamente come un problema di ordine pubblico. Ecco perché ci auguriamo che il deprecato (dal Sindaco) mancato intervento massivo da parte delle forze dell’ordine sia stato dovuto anche ad una dirigenza di Polizia Statale più illuminata, rispetto ad un orientamento di torva proibizione capace di innescare dinamiche pericolose in occasione degli stati di eccitazione di massa. E’ innegabile che eventi capaci di coinvolgere migliaia di persone presentino sempre delle criticità, ma si può provare a gestire le criticità senza limitarsi a subirle. Si può provare a tradurre i problemi in risorse  perché altrove lo si fa, pertanto forse non è impossibile.

 All’invito rivoltoci di presentare i fatti e non le chiacchiere, rispondiamo con  un unico suggerimento: applicare le norme esistenti!

Per una gestione responsabile della costa e degli arenili invitiamo l’Amministrazione ad attenersi ai dettami del Decreto Assessorile Territorio e Ambiente del 4 Luglio 2011 che rinnova le prescrizioni della Legge Regionale n.15 del29.11.2005 in tema di disposizioni sulle funzioni amministrative in materia di demanio marittimo. La normativa prevede, infatti, l’obbligo per i comuni costieri della redazione del Piano di utilizzo delle aree demaniali marittime (P.U.D.M.). Con questo piano è possibile operare la gestione di spiagge tematiche, realizzando la pianificazione degli eventi, creando servizi e attrezzature necessarie alla collettività. Certamente l’iter è complesso, ma, a nostro avviso, è sempre meglio delle semplici ordinanze sindacali farcite di divieti come la n.169 del 10.07.2012. Per quanto riguarda il problema di reperire i fondi, altro che pagare biglietti! Questi potrebbero essere trovati applicando l’art.4 del Decreto Legislativo n.23 del 14.03.2011 che prevede la tassa di soggiorno per le strutture ricettive. Giustamente essendo previste delle esenzioni, queste potrebbero applicarsi a tutte le attività ricettive con esclusione dei villaggi turistici. Questi, infatti, oltre a non portare storicamente grandi benefici economici al nostro territorio, hanno una clientela per la quale il pagamento di qualche ero (2 o 3 euro al giorno) non rappresenta certamente un problema. Gli operatori locali non verrebbero interessati, mentre per il Comune sarebbe una buona rendita, dato il grande numero di presenze quotidiane nei villaggi turistici.

Naturalmente tantissime altre misure di ordine pratico debbono esser prese per consentire lo svolgimento ordinato e possibilmente fruttuoso di una risorsa come il divertimento estivo, e, davvero, al di la delle polemiche e delle provocazione inutili, non c’è alcuna acqua calda da inventare e nessun suggerimento da dare se non quello di guardarsi intorno e copiare, possibilmente adattandole e migliorandole, le esperienze di quelle realtà che già da decenni gestiscono il turismo ed il divertimento come una risorsa anziché come un problema.

 

 

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