Spiagge sicure nella costa ispicese. Tre postazioni di salvataggio per una spesa di 50 mila euro

Mantenere la Bandiera Blu e quella a misura di bambino non è cosa da poco, vale lo stesso per garantire la balneazione sicura. Pulizia, decoro, salubrità delle acque e salvataggio in mare per dare sicurezza ai bagnanti. Condizioni non solo proprie della Bandiera Blu ma anche condizioni dettate da una legge regionale del 1998, la n. 17, con la quale viene stabilito che “i Comuni durante la stagione estiva sono tenuti ad assicurare un servizio di vigilanza e salvataggio lungo le spiagge presenti sul territorio liberamente adibite alla balneazione”.


Le postazioni di vigilanza sono attive nella spiaggia di Santa Maria del Focallo.


Sono postazioni dotate di attrezzature di soccorso e di un pattino di salvataggio ove operano per ognuno dei due turni di servizio giornalieri previsti, dalle 9 alle 14 e dalle 14 alle 19, due persone addette ed appositamente formati. Il servizio è attivo e si concluderà il prossimo 30 settembre.


Il servizio garantito dal comune di Ispica è analogo a quello degli altri anni.


L’ente ispicese è uno dei pochi nell’isola ad aver avviato le attività di salvataggio nelle spiagge libere fin dall’approvazione della legge regionale. Il modello sperimentato negli anni viene ripetuto nella fattispecie dei precedenti rispettando le direttive contenute nell’Ordinanza balneare emessa dalla Capitaneria di porto di Pozzallo. Un incontro nella sede di questa istituzione è servito a fare il punto sui sistemi di salvataggio ed alla loro garanzia sulle spiagge del litorale ibleo. Se la Capitaneria di porto, con la sua Ordinanza balneare, dispone precise attività, la Regione siciliana non è da meno. Infatti per i Comuni che hanno territori di propria competenza sulla costa durante la stagione estiva sono chiamati ad assicurare un servizio di vigilanza lungo le spiagge libere al fine di garantire la balneazione sicura per i bagnanti e per i fruitori di queste ampie aree costiere che rappresentano il valore aggiunto in un’isola dove il turismo non è solo legato al patrimonio culturale ma anche a quello balneare.

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