Soccorsi 65 naufraghi, ma la ong Sea-Eye finisce sotto accusa: fermo a Pozzallo

La nave di soccorso Sea-Eye 5, gestita dalla ong tedesca Sea-Eye, e’ stata sottoposta fermo dalle autorita’ italiane nel porto di Pozzallo. L’unita’ aveva soccorso, sabato 14, 65 persone da un gommone in difficolta’ nel Mediterraneo centrale, tra cui molte donne e diverse persone gravemente ferite. “Questo fermo e’ un atto politico e un grave attacco al soccorso in mare civile”, afferma Gorden Isler, presidente di Sea-Eye. La ong deve affrontare tre accuse. La prima e’ l’inosservanza delle istruzioni del Mrcc di Roma: il capitano avrebbe omesso di comunicare in modo esaustivo le informazioni e rifiutato il trasferimento selettivo delle persone alla Guardia costiera; il capitano ha sostenuto che tutte le persone a bordo necessitavano di protezione. Poi, ritardata richiesta di sbarco: la Sea-Eye 5 e’ accusata di non aver richiesto “ufficialmente e tempestivamente” un porto di sbarco. “In realta’, Sea-Eye – spiega la ong – era in contatto attivo con diversi centri di coordinamento dei soccorsi, inclusi quelli di Brema e Roma, fin dall’inizio dell’operazione. Tutte le comunicazioni erano documentate per iscritto”.

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