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SIGLATO IL CONTRATTO DEGLI EDILI
17 Ott 2012 20:17
Raggiunto l’accordo definitivo sul contratto del comparto edilizia con la sottoscrizione del documento decentrato nella sede ANCE di Ragusa .
Ecco quanto ha commentato Paolo Aquila – segretario generale della FILLEA CGIL di Ragusa:
«Sono soddisfatto per la conclusione della trattativa sulla piattaforma del rinnovo contrattuale proposta degli edili.
In Sicilia non hanno ancora firmato le province di Siracusa e Trapani.
I contratti provinciali, su demando del contratto nazionale sottoscritto il 19 aprile 2010 avrebbero dovuto avere una decorrenza dal 2011 ma a causa della crisi economica che colpisce anche il settore delle costruzioni, le associazioni dei costruttori hanno ritardato l’avvio della trattativa.
Aquila sostiene che «non hanno ottenuto dalla trattativa quanto richiesto perché tutto è stato in salita e difficile».
Le imprese sono chiamate a sostenere costi pesanti e dall’altra parte i lavoratori subiscono lunghi periodi di non occupazione e forti ritardi nella riscossione dei salari:continua Aquila: «nonostante tutto abbiamo ottenuto un aumento del 3,5% sulla tabella retributiva vigente in aprile 2010 con possibilità di definire la corresponsione di una tantum per la vacanza contrattuale. Per quanto riguarda invece l’indennità di mensa si è registrato un incremento del 30% mentre su quella di trasporto di oltre il 20%. Abbiamo anche modificato qualche requisito legato alla prestazioni erogate dalla cassa edile nella logica di una sostenibilità del sistema in presenza di una oggettiva diminuzione della massa salari».
«Ritengo inoltre qualificante la conferma in modo strutturale della carenza malattia e della cigo apprendisti» .
Aggiunge infine:
«Allo scopo di scoraggiare forme di lavoro improprie utilizzate e strumentali quali l’assunzione a chiamata o intermittenti abbiamo definito limiti oltre i quali l’impresa non potrà sporgersi. Dall’altra parte al fine di incoraggiare le imprese di qualità al rispetto delle regole derivanti dal contratto per la prima volta abbiamo convenuto di riconoscere loro forme di “premialità”». (ndr: non sappiamo di cosa si tratti).
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