SFIGMO E FONENDO

Per chi ha superato i 50, come il vostro scribacchino, la prima trasmissione della Domenica pomeriggio a restare in memoria fu quella della premiata ditta Arbore-Boncompagni, “L’altra Domenica”, che fece conoscere al grande pubblico tanti personaggi tra i quali il futuro Nobel Benigni, ma tanti ricorderanno anche le “Sorelle Bandiera”, tre simpatici artisti travestiti che lanciarono il motivo “fatti più in là”.

Il nostro giornale on line ha pubblicato una nota del Segretario Nazionale del Nursind, il Sindacato delle Professioni  Infermieristiche, il quale non si sottrae ad uno degli sport più amati dei commentatori di Sanità, “sparare sul Medico di Famiglia”.

Il Segretario definisce il nostro servizio non efficiente, dichiara che il Cittadino preferisce passare ore ed ore in fila al PS e ci colpevolizza sul fenomeno dei rientri in quanto i pazienti non sono adeguatamente trattati; per di più il nostro “tassametro”, come gentilmente definisce la nostra paga, scorre anche quando il paziente è in Ospedale.

Al di la del fatto che quanto dal suddetto affermato è smentito da numerosissime indagini  che mettono il Medico di Medicina Generale in cima al gradimento dei Cittadini-Utenti del SSN, è obbligatorio dire che il nostro servizio è l’unico “scelto” (insieme ai pediatri) dai nostri Concittadini, i quali evidentemente sono considerati dal Segretario degli scellerati che scelgono per la guida della loro salute un “tassista” inefficiente, inadeguato e virtualmente, anzi praticamente, assente. Se vado in Ospedale trovo ottimi Professionisti, sia Colleghi Medici che Infermieri, ma non posso scegliere certo, salvo per l’intramoenia, chi mi cura e chi mi assiste.

Caro Segretario è la storia del nostro SSN, il secondo al mondo per l’OMS dopo quello francese in rapporto ai risultati raggiunti in relazione alle somme spese, la storia della nostra gente che ora vive oltre 82 anni in media se donna e oltre 78 anni in media se uomo, a dire che nel nostro SSN la figura fondamentale è quella nostra, quella del Medico di Medicina Generale; non siamo Noi che ci definiamo al centro del sistema ma tutti coloro i quali ci cercano e ci coinvolgono nella gestione e nella guida della salute del Cittadino-utente del SSN che ci sceglie (e ci revoca) quando ha voglia.

Quando un sistema va rivisto, come certamente va rivisto il nostro SSN per la cronicità straripante, per l’invecchiamento evidente della popolazione (solo i Giapponesi vivono più a lungo di noi Italiani), per fare fronte alle nuove sfide biotecnologiche e alle nuove conoscenze e tecniche senza ledere diritti costituzionalmente sanciti, occorre essere propositivi e non distruttivi. Non è cantando “fatti più in la” che si  è propositivi, ma se si vuole, nel rispetto delle reciproche competenze e conoscenze e nell’assoluto interesse della salute della nostra gente, c’è la possibilità per tutti di trovare i propri spazi e la propria “storia” senza violentare quella degli altri, che tanto hanno fatto e fanno, bene e con sacrificio.

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