SFIGMO E FONENDO

Tra i vaccini offerti agli assistiti dalla nostra Regione e dalla nostra ASP c’ è quello verso l’infezione da pneumococco; lo pneumococco è un batterio responsabile di una varietà di patologie, tra cui meningiti, polmoniti, otiti e setticemie. In tanti di noi vive innocuamente nel naso-faringe ma, approfittando di un abbassamento delle difese immunitarie, può causare le suddette malattie. E’ un batterio multiforme, basta pensare che ne esistono circa 90 ceppi diversi, ma solo alcuni di loro sono causa frequente di malattie e nei confronti di questo “simpatico” ospite sono stati preparati dei vaccini.

Chi deve essere vaccinato secondo il Piano Nazionale per le Vaccinazioni 2012-2014? Soggetti di qualsiasi età a rischio di contrarre la malattia per le seguenti patologie o condizioni predisponenti: Cardiopatie croniche, Malattie polmonari croniche, Cirrosi epatiche ed epatopatie croniche in specie in etlisti, Diabete mellito, Talassemia, Immunodeficienze congenite o acquisite tra cui l’HIV, soggetti asplenici (privi della milza), leucemie, linfomi e mielomi, neoplasie diffuse, trapiantati d’organo o di midollo, insufficienza renale cronica e portatori di impianto cocleare.

La vaccinazione può essere fatta in qualsiasi momento dell’anno e la vaccinazione non va ripetuta di norma, fatte salve alcune schedule che prevedono l’uso di entrambi i vaccini in atto disponibili.

Il vaccino può essere somministrato anche insieme a quello stagionale per l’influenza e ciò rappresenta una opportunità da sfruttare sia per i Medici che durante la campagna vaccinale “incontrano” la maggior parte dei pazienti a rischio, sia per gli stessi che, come si suol dire, con “un viaggio fanno due servizi”.

Perchè i soggetti con più di 65 anni sono a maggior rischio di patologia pneumococcica? Perchè nella senescenza le difese immunitarie sono diminuite, le infezioni hanno una incidenza più elevata ed il tasso di mortalità è più alto, soprattutto per chi vive in comunità.

Perchè gli asmatici hanno maggior rischio? Perchè in loro il muco secreto è più viscoso e la “clearance” mucociliare cioè la capacità di espellere il muso è ridotta e quindi le infezioni trovano un terreno più “fertile”. Analoga motivazione nei soggetti bronchitici cronici, i quali vanno spesso incontro a riacutizzazioni batteriche,ciascuna delle quali riduce ogni volta la funzionalità respiratoria e quindi anche per i fumatori questa pratica vaccinale è caldamente raccomandata,proprio per il danno causato dal fumo sui bronchi e quindi sul parenchima polmonare.

Anche nei diabetici il rischio di contrarre l’infezione da pneumococco è elevato e questo perchè il diabete si accompagna ad alterazioni delle difese immunitarie, oltre che alla presenza di complicanze cardiache e renali che rendono il superamento della malattia più difficoltoso.

Infine gli epatopatici sia cirrotici che etilisti; anche loro hanno basse difese immunitarie e tassi di infezione e di ospedalizzazione maggiori rispetto alla norma.

Per cui il ritornello finale è sempre lo stesso “prevenire (con una banale puntura del vaccino, gratuita tra l’altro) è meglio che curare”.

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