È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SFIGMO E FONENDO
26 Lug 2013 14:53
La 12° Commissione Permanente -Igiene e Sanità – del Senato della Repubblica ha dato vita ad una indagine conoscitiva sul tema “La sostenibilità del SSN con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità,solidarietà ed equità”.
Il tema è attuale per le ben note difficoltà della finanza pubblica e soprattutto perchè gli organismi internazionali indicano nelle coperture universalistiche modalità che accelerano l’uguaglianza sociale e migliorano il benessere delle nostre società. Il Direttore dell’OMS afferma che “il pagamento diretto delle prestazioni sanitarie costituisce il più grande ostacolo all’accesso alle cure” e che “esistono abbondanti prove che la costituzione di fondi finanziati da contributi prepagati è la base più equa ed efficiente per aumentare la copertura della popolazione”.
Il SSN non può essere reso sostenibile dal punto di vista della finanza pubblica a prescindere da ogni considerazione circa i possibili effetti sui bilanci delle famiglie,sulle persone a rischio di povertà e sulle condizioni di salute della popolazione; anche la UE mette la salute al centro di ogni politica (agricola,industriale,del lavoro,dei trasporti,energetica,abitativa,dell’istruzione,alimentare e dello sport e tempo libero)e quindi l’indagine parlamentare deve essere caratterizzata da un approccio globale.
A fronte di una spesa che si mantiene stabile in valori assoluti (110-111 miliardi di Euro) la sua incidenza sul PIL in Italia è nettamente inferiore (9,3%) rispetto a Francia e Germania (11,6%) e ciò ha determinato una contrazione dei servizi (soprattutto nel settore socio-sanitario) e la demotivazione di chi vi opera; il tema quindi non è la sostenibilità tout-court del SSN ma la sostenibilità e la sopravvivenza del sistema di tutela della salute.
L’indagine intende accertare inoltre:
1)la corrispondenza tra programmazione sanitaria, epidemiologia e bisogni di salute;
2)l’incidenza dei costi in relazione ai diversi modelli Regionali;
3)il rapporto tra finanziamento regionale e l’obbligo di garantire i LEA;
4) quanta e quale parte di popolazione rischia di non accedere ai servizi;
5)quali servizi sono stati ridimensionati nelle regioni sottoposte ai piani di rientro;
6)quali i costi sia in termini di ticket che di spesa privata sostengono i cittadini;
7)quali gli interventi per ridurre le inappropriatezze,liberando risorse al fine di migliorare il servizio;
8)quali interventi di riconversione,in specie nella medicina del territorio,hanno dato più tutela ed efficienza;
9)quali strumenti di monitoraggio sono stati messi in atto per garantire i LEA;
10)quali le azioni messe in atto dalle aziende sanitarie per combattere la corruzione;
11)quali ricadute ha avuto o potrà avere lo sviluppo di forme di finanziamento integrative;
12)quale è il livello di sicurezza nelle cure anche in relazione ai costi assicurativi ;
13)quale è il livello di soddisfazione percepito dagli utenti e dagli operatori.
L’indagine si avvarrà di studi, relazioni, rapporti ed altro oltre che di innumerevoli audizioni con tutte le componenti che operano ed interagiscono con il mondo sanitario.
© Riproduzione riservata