SFIGMO E FONENDO

La 12° Commissione Permanente -Igiene e Sanità – del Senato della Repubblica ha dato vita ad una indagine conoscitiva sul tema “La sostenibilità del SSN con particolare riferimento alla garanzia dei principi di universalità,solidarietà ed equità”.

Il tema è attuale per le ben note difficoltà della finanza pubblica e soprattutto perchè gli organismi internazionali indicano nelle coperture universalistiche modalità che accelerano l’uguaglianza sociale e migliorano il benessere delle nostre società. Il Direttore dell’OMS afferma che “il pagamento diretto delle prestazioni sanitarie costituisce il più grande ostacolo all’accesso alle cure” e che “esistono abbondanti prove che la costituzione di fondi finanziati da contributi prepagati è la base più equa ed efficiente per aumentare la copertura della popolazione”.

Il SSN non può essere reso sostenibile dal punto di vista della finanza pubblica a prescindere da ogni considerazione circa i possibili effetti sui bilanci delle famiglie,sulle persone a rischio di povertà e sulle condizioni di salute della popolazione; anche la UE mette la salute al centro di ogni politica (agricola,industriale,del lavoro,dei trasporti,energetica,abitativa,dell’istruzione,alimentare e dello sport e tempo libero)e quindi l’indagine parlamentare deve essere caratterizzata da un approccio globale.

A fronte di una spesa che si mantiene stabile in valori assoluti (110-111 miliardi di Euro) la sua incidenza sul PIL in Italia è nettamente inferiore (9,3%) rispetto a Francia e Germania (11,6%) e ciò ha determinato una contrazione dei servizi (soprattutto nel settore socio-sanitario) e la demotivazione di chi vi opera; il tema quindi non è la sostenibilità tout-court del SSN ma la sostenibilità e la sopravvivenza del sistema di tutela della salute.

L’indagine intende accertare inoltre:

1)la corrispondenza tra programmazione sanitaria, epidemiologia e bisogni di salute;

2)l’incidenza dei costi in relazione ai diversi modelli Regionali;

3)il rapporto tra finanziamento regionale e l’obbligo di garantire i LEA;

4) quanta e quale parte di popolazione rischia di non accedere ai servizi;

5)quali servizi sono stati ridimensionati nelle regioni sottoposte ai piani di rientro;

6)quali i costi sia in termini di ticket che di spesa privata sostengono i cittadini;

7)quali gli interventi per ridurre le inappropriatezze,liberando risorse al fine di migliorare il servizio;

8)quali interventi di riconversione,in specie nella medicina del territorio,hanno dato più tutela ed efficienza;

9)quali strumenti di monitoraggio sono stati messi in atto per garantire i LEA;

10)quali le azioni messe in atto dalle aziende sanitarie per combattere la corruzione;

11)quali ricadute ha avuto o potrà avere lo sviluppo di forme di finanziamento integrative;

12)quale è il livello di sicurezza nelle cure anche in relazione ai costi assicurativi ;

13)quale è il livello di soddisfazione percepito dagli utenti e dagli operatori.

L’indagine si avvarrà di studi, relazioni, rapporti ed altro oltre che di innumerevoli audizioni con tutte le componenti che operano ed interagiscono con il mondo sanitario.

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