SFIGMO E FONENDO

 

Il quinto rapporto “Noi Italia: 100 statistiche per capire il Paese in cui viviamo” è una fotografia scattata dall’ISTAT attraverso 118 schede delle quali 9 dedicate alla Sanità che l’Istituto presenta così: “L’assistenza sanitaria, insieme alla previdenza, rappresenta un asse portante del welfare. Obiettivo dei sistemi sanitari nazionali è la promozione e il miglioramento delle condizioni di salute dei cittadini,da attuarsi mediante iniziative di educazione,prevenzione,diagnosi,cura e riabilitazione”.

Questi i nove item scelti dall’Istat:

1) La Spesa sanitaria Pubblica è di circa 112 Miliardi di Euro, pari al 7,1% del PIL e a 1842 euro/abitante (2011); è di molto inferiore a quella di tutti gli altri grandi paesi europei calcolata al 2010 in dollari USA a parità di potere d’acquisto. C’è molta disparità tra le Regioni del Nord con 2195 euro/abitante nella Provincia autonoma di Bolzano e 1763 in Sicilia per le diverse condizioni socio-economiche e i diversi modelli di gestione. Le case di cura private assorbono prestazioni per il 22,8%.

2) La spesa sanitaria delle famiglie vale il 1,8% del PIL,è in decremento rispetto al 2000 e incide di più al Sud che al Nord se valutata rispetto al PIL mentre in termini assoluti le famiglie del Sud spendono 909 euro e 1163 quelle del Nord.

3) L’offerta dei posti letto ospedalieri è di 3,5 pl x 1000 abitanti ben al di sotto della Media Europea che è di 5,5 pl/1000 abitanti per la scelta di passare dai ricoveri ordinari a quelli diurni e da questi all’assistenza ambulatoriale, favorendo l’assistenza residenziale e domiciliare. In Sicilia siamo a 2,9 pl/1000 abitanti.

4) La mobilità ospedaliera cioè il ricovero presso Regioni diverse da quelle di residenza è rilevante(l’8,2% di tutti i ricoveri) e premia quelle regioni, Emilia, Lombardia, Toscana, Veneto, Friuli e Lazio ove i servizi sono ritenuti di miglior livello.

5) Le patologie a maggior incidenza di ricovero sono quelle tumorali e quelle del sistema circolatorio,con una prevalenza per gli uomini.

6) La mortalità infantile è espressione del livello di sviluppo e benessere di un paese; è un indicatore in costante diminuzione,tra i più bassi in Europa ed è pari a 3,4 decessi ogni 1000 nati vivi uguale ai tassi di Germania,Danimarca e Lussemburgo e maggiore dei tassi di Svezia, Slovenia, Portogallo e Finlandia. In Sicilia è però maggiore rispetto a quello della media Ue27 (4,3) essendo pari a 4,9 decessi ogni 1000 nati vivi mentre quello più basso è a Trento (2,1) e in Piemonte (2,9).

7) La mortalità per malattie del sistema circolatorio, prima causa di morte, è tra i più bassi in Europa 31,2 decessi ogni 10.000 abitanti; in Ue è di 21,7 e più basso che in Italia tale tasso è in Francia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca. Campania e Sicilia sono le Regioni dove queste cause di morte incidono di più sia per gli uomini che per le donne, mentre le provincie di Rimini, Cagliari, Padova e Sondrio sono quelle dove si muore di meno per queste cause.

8) La mortalità per tumori è la seconda causa di morte sia Italia che in Ue27,il tasso italiano è più basso del valore medio europeo (16,7 decessi /10.000 abitanti contro 17,4);Cipro,Finlandia e Svezia hanno gli indici più bassi mentre Danimarca ed Europa Orientale hanno i tassi più alti. A livello nazionale il valore più alto è nella provincia di Lodi e quello più basso in quella di Isernia.

9) I fumatori in Italia sono il 22,3% della popolazione,i consumatori di alcool a rischio il 15,5% e gli obesi sono il 10% e siamo in posizione centrale per il fumo e in basso nella classifica come obesi.

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