È stata inaugurata a Vittoria la nuova area di Osservazione Breve Intensiva (OBI) presso il Pronto Soccorso dell’ospedale “Guzzardi”. L’area è stata intitolata alla memoria di Giuseppe Morana, storico dirigente amministrativo dell’ospedale, alla presenza dei familiari e delle autorità locali. La cerimonia ha visto la partecipazione del Direttore Generale dell’ASP di Ragusa, Giuseppe Drago, della […]
SFIGMO E FONENDO
29 Mar 2013 20:09
I Probiotici sono, di recente e di prepotenza, entrati nel vocabolario comune dei nostri Ambulatori, sia nell’informazione Medica che nelle nostre prescrizioni. Il Ministero della Salute, Commissione Unica per la dietetica e la nutrizione, Revisione del 2011 ha tracciato delle linee guida che possono essere utili per capire le indicazioni per alimenti e integratori contenenti microrganismi (batteri e/o Lieviti) probiotici.
I microrganismi utilizzati devono soddisfare i seguenti requisiti:
essere usati per la supplementazione della microflora intestinale dell’uomo;
essere sicuri per l’impiego nell’uomo e in particolare non devono essere portatori di antibiotico-resistenze acquisite e/o trasmissibili;
essere attivi e vitali a livello intestinale in quantità tale da persistere e moltiplicarsi nell’intestino.
L’identificazione tassonomica della specie deve garantirne la sicurezza e quindi deve corrispondere a ceppi depositati in collezioni internazionali,cioè devono essere specie conosciute per le loro caratteristiche biologiche.
Altro aspetto importante per garantirne sicurezza e funzionalità è la quantità sufficiente ad ottenere la temporanea colonizzazione dell’intestino che deve essere almeno 10 alla nona cioè miliardi di cellule vive per ceppo e per ogni giorno di terapia;tali quantità, dice il Ministero, deve essere presente nella quantità di assunzione giornaliera dell’alimento/integratore per almeno 1 ceppo di quelli presenti nel prodotto. Solo specifici studi possono permettere deroghe a queste norme.
E’ chiaro che trattandosi di cellule vive, le modalità di conservazione del prodotto devono rispettare le indicazioni del produttore ed inoltre le indicazioni in etichetta devono garantire comunque le quantità minime del ceppo sia di lieviti che di batteri.
I probiotici devono essere sicuri in quanto alle antibiotico-resistenze sia acquisite che trasmissibili cioè per ogni ceppo andrà verificato se lo stesso è resistente ad antibiotici o può trasmetterne.
L’uso dei probiotici che è permesso dal Ministero è quello di favorire l’equilibrio della flora intestinale quindi nella medicina pratica,quella cioè di tutti i giorni, in genere trovano indicazioni in tutte le condizioni di alterazione della flora microbica intestinale,causata da virus o da terapie antibiotiche protratte come anche in patologie del colon (il cosiddetto colon irritabile o più volgarmente la colite); di recente vengono proposte anche in ausilio a terapie per le patologie infiammatorie croniche del colon ma anche per patologie croniche recidivanti delle vie genito-urinarie, della prostata ed infine alcuni prodotti specifici vengono anche proposti per la loro capacità di interagire con il sistema immunitario favorendo lo shift da risposte autoimmunitarie a risposte immunitarie più corrette.
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