SETTIMANA DI PAUSA PER L’HANDBALL CRAZY REUSIA

09 Feb 2013 02:15

Una settimana di interruzione del campionato cascata a pennello per l’Handball Crazy Reùsia. Il sette allenato da Piero Gennaro ha cercato di recuperare il tempo perduto e di ritrovare, nelle varie sedute di preparazione che hanno caratterizzato gli ultimi giorni, le giuste motivazioni per ricominciare a giocare con piglio deciso ed evitare svarioni come quello di sabato scorso quando il sodalizio del presidente Riccardo Tasca, seppur tra le mura amiche, è stato costretto ad inseguire il pari sino all’ultimo minuto al cospetto di un avversario assolutamente abbordabile come il Valens Bagheria. Ma l’attenzione degli atleti iblei è tutta rivolta al futuro. “Non serve a niente – spiega Tasca – recriminare sul latte versato. Dobbiamo piuttosto scuoterci dal torpore nella maniera corretta per trovare le motivazioni che ci faranno andare avanti con la dovuta grinta nel corso della parte rimanente del campionato”. Sabato 16 febbraio, ad Avola, l’Handball Crazy Reùsia, nella gara valida per la seconda giornata del girone di ritorno, si gioca una buona fetta di chance per rimanere aggrappato alla possibilità di disputare i play off. Contro la Pallamano Avola, però, e per di più in trasferta, bisognerà fare gli straordinari. “Perché quella è una squadra – aggiunge Tasca – che conosciamo molto bene e che non ci darà respiro. Dal canto nostro non possiamo dimenticare come eravamo efficaci nella prima parte del campionato. Sono sicuro che non è possibile che all’improvviso siamo diventati tutti dei brocchi. Dobbiamo ripartire con il piede giusto. E in questo senso la sfida di Avola è destinata a diventare un match che segnerà il bivio della stagione. Inutile dire che andiamo là per vincere anche se abbiamo ancora un’altra settimana di allenamenti nel corso dei quali dovremo fare attenzione ad alcuni fondamentali e soprattutto alla giusta dose di determinazione da profondere in campo, la stessa che non deve mai mancare quando è necessario profondere una piccola impresa. Noi abbiamo il dovere di provarci”.