Senza tampone, i migranti non possono rientrare in patria

Una vicenda paradossale: abbiamo incontrato due migranti, per la precisione un tunisino e un marocchino, entrambi residenti a Ragusa che, disperati, ci hanno raccontato la loro storia. Entrambi, avevano deciso di rientrare con i rispettivi familiari, per un breve periodo, nei loro Paesi di origine ma sono stati respinti alla frontiera per motivi sanitari.

Prima della partenza si erano recati in due laboratori per il tampone ma non è stato eseguito  il tampone: piuttosto, è stato fatto loro un esame sierologico,  non idoneo alla loro richiesta di ingresso nei due Paesi.

Dopo avere speso il denaro necessario per l’esame sierologico, in ogni caso, si son visti respinti alla frontiera.

Sarebbe opportuno che chi si accinge a ritornare nel proprio Paese si informasse delle procedure necessarie e si rivolgesse a strutture sanitarie autorizzate ad eseguire tamponi e non solo per gli esami sierologici.

Non sarebbe nemmeno inutile che l’Asp (o chi per essa) a nostro modesto avviso, effettuasse dei controlli per evitare simili inconvenienti.

Franco Portelli

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