Un intervento straordinario, che segna una svolta nel campo della donazione di organi in Sicilia e rappresenta un traguardo significativo per la medicina trapiantologica italiana. All’Azienda Ospedaliera Ospedali Riuniti Villa Sofia-Cervello di Palermo è stato eseguito con successo un delicato prelievo di fegato da un paziente ultranovantenne, un evento eccezionale per l’età del donatore, che […]
Scandalo opere pubbliche: a Santa Maria del Focallo quasi 7 milioni appaltati per la costa dal 2019 ma i lavori sono fermi
05 Lug 2025 07:27
A Ispica, nel cuore della costa iblea, si consuma in silenzio una delle più eclatanti parabole dell’inefficienza amministrativa siciliana. Un’opera strategica per la salvaguardia ambientale e lo sviluppo economico del territorio – appaltata nel lontano 2019 e finanziata per oltre 6,9 milioni di euro – giace incompiuta da quasi sei anni. E intanto, il mare avanza. Letteralmente. È la protezione della fascia costiera di Santa Maria del Focallo l’oggetto della denuncia pubblica della CGIL di Ragusa, che attraverso il segretario generale Giuseppe Roccuzzo ha indirizzato una lettera al Presidente della Regione Siciliana – e Commissario straordinario contro il dissesto idrogeologico – Renato Schifani, per chiedere un incontro urgente e mettere fine a quello che definisce un “silenzio amministrativo intollerabile”.
“Ogni giorno perso corrisponde a un tratto di costa che scompare, a un’opportunità turistica sfumata, a un posto di lavoro che non nasce”, scrive Roccuzzo. “Il tempo delle attese è finito”. L’appalto riguarda un tratto di 8 chilometri di litorale, uno dei più suggestivi e vulnerabili della provincia, e prevede un sistema articolato di barriere soffolte, pennelli e protezioni alla SP67, progettato per contrastare l’erosione e tutelare sia le infrastrutture sia le attività turistiche e agricole della zona. Eppure, a oggi, è stato completato solo una parte marginale delle opere: qualche pennello, scogliere parziali e un primo tratto di ripascimento. Il resto è rimasto sulla carta, come spesso accade nella Sicilia delle opere iniziate e mai concluse.
Il ritardo, secondo la CGIL, non è più soltanto un danno economico, ma una ferita aperta alla dignità di un intero territorio. Le attività balneari e ricettive, già messe alla prova dalla fragilità stagionale e dai cambiamenti climatici, si trovano a convivere con l’incertezza, mentre l’agricoltura locale subisce le conseguenze di una pianificazione idrogeologica che non arriva mai.La richiesta del sindacato è chiara: chiarezza sui motivi dello stallo e un impegno concreto da parte della Regione per sbloccare i lavori e garantire tempi certi per il completamento. Ma anche, e soprattutto, un cambio di paradigma. “La tutela dell’ambiente e del territorio non è un lusso”, sottolinea ancora Roccuzzo, “ma un diritto delle comunità locali e un dovere delle istituzioni”. In attesa di una risposta ufficiale, la CGIL conferma la propria disponibilità al confronto ma non intende più accettare rinvii. Il rischio – concreto – è che la costa di Santa Maria del Focallo, preziosa risorsa naturale ed economica, venga consumata dall’inerzia.
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