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Sanità e politica siciliana sotto inchiesta: Cuffaro ai domiciliari
03 Dic 2025 11:49
Il gip di Palermo ha disposto gli arresti domiciliari per l’ex presidente della Regione Siciliana Salvatore Cuffaro, indagato — insieme ad altre 17 persone — per associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
Per un altro indagato di rilievo, il deputato Saverio Romano (coordinatore di “Noi Moderati”), il gip ha invece respinto la richiesta di misura cautelare.
Il contesto dell’inchiesta
L’inchiesta, coordinata dalla Procura di Palermo, riguarda una serie di appalti pubblici — in particolare nel settore sanitario — che, secondo l’accusa, sarebbero stati pilotati tramite una rete di favori e nomine.
Nell’ambito delle perquisizioni è stato anche sequestrato del contante — circa 80.000 euro — nella disponibilità di Cuffaro.
Provvedimenti cautelari per altri indagati
Oltre a Cuffaro, il gip ha concesso i domiciliari ad alcuni ex dirigenti della sanità pubblica, come l’ex manager della Villa Sofia Roberto Colletti e Antonio Iacono.
Per altri soggetti coinvolti sono state disposte misure alternative: ad esempio l’obbligo di presentazione periodica alla polizia giudiziaria per Vito Raso, mentre per Mauro Marchese e Marco Dammone è stata decisa anche una interdizione per un anno dall’esercizio di attività imprenditoriali o ruoli direttivi in persone giuridiche.
Per numerosi altri indagati — decine di nomi riportati nell’avviso di garanzia — il gip ha respinto le richieste di misure cautelari.
Una tegola sulla politica e sulla sanità siciliana
L’operazione — che coinvolge ex politici, manager e imprenditori — rappresenta un duro colpo alle istituzioni regionali. L’accusa sostiene che, attraverso il sistema di appalti pilotati, si sarebbero decise nomine e affidamenti non in base al merito ma al favore politico, compromettendo principi di trasparenza e legalità.
La decisione del gip arriva dopo un interrogatorio preventivo durato diverse ore, come previsto dalla legge per la convalida delle misure cautelari.
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