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“Salve, sono il dott. Concerto”. Marcello Cannizzo si è laureato con tesi su cinema e rock. In scienze della comunicazione. Ecco la sintesi
18 Apr 2021 08:25
In tantissimi lo conoscono per aver, nel corso degli anni, organizzato e promosso molti concerti a Ragusa e nel resto della Sicilia. Il ragusano Marcello Cannizzo, alla guida dell’omonima agenzia, in questo periodo di pandemia ha di certo avuto molto tempo libero a disposizione a causa dello stop a concerti ed eventi. Ne ha approfittato per portare avanti un traguardo messo “temporaneamente” da parte, ovvero laurearsi. Da appena diciannovenne si era iscritto in scienze della comunicazione all’università di Macerata. Poi è arrivato nel frattempo il lavoro, sempre crescente e, nonostante gli esami portati avanti, il traguardo finale, cioè la laurea, l’ha giocoforza dovuta mettere da parte.
Ma nell’ultimo anno ha ripreso gli studi e ha ultimato il suo percorso di studi laureandosi con una tesi del tutto particolare dedicata al rapporto tra musica, in particolare il rock, e il cinema. E del resto il rock lui ce l’ha nel sangue, da quando seguiva da spettatore i grandi concerti, prima di condurre in tv, da poco più che adolescente, anche delle trasmissione dedicate a questo genere. A Marcello abbiamo chiesto di raccontarci, in sintesi, il focus della tesi con cui è divenuto dottore. Il “dott Concerto” come l’abbiamo voluto simpaticamente soprannominare.
“La mia tesi ha affrontato nel primo capitolo il connubio esistente tra cinema d’autore e canzoni rock negli ultimi 50 anni.
Una forte relazione simbiotica tra scene di alcuni film culto come la scena dell’overdose del protagonista di TRAINSPOTTING e la canzone Perfect Day di Lou Reed, come la corsa dei giovani tossici protagonisti di Christiane F. Noi, ragazzi dello zoo di Berlino nel centro commerciale e la canzone Heroes di David Bowie, oppure come le canzoni di apertura dei film di Quentin Tarantino LE IENE (Little Green Bag di Geoge Baker Selection) e PULP FICTION (Misirlou di Dick Dale & his Del-Tones).
Ha poi analizzato attori che interpretano personaggi decadenti e la loro connessione con il rock: Harvey Keithel nel Cattivo Tenente di Abel Ferrara e la colonna sonora rock dark dello stesso film. Inoltre ho parlato della violenza nelle immagini con la sua correlazione in Le Iene di Tarantino”.
La musica segna le scene nei film, divenendo colonna portante del racconto. Lo spiega Cannizzo in un altro passaggio della tesi: “La deflagrazione delle scene di violenza nella pellicola di Tarantino coincide con l’impulso ritmico innestato da una canzone: questo è un chiaro simbolo di riconoscimento delle opere del regista americano: emblematica la scena di Reservoir Dogs in cui Mr. Blonde \ Vic Vega taglia l’orecchio di un poliziotto preso in ostaggio. Nel secondo capitolo mi sono occupato del genere Rockumentary: il rockumenatario. I grandi film musicali rock: Dont Look Back su Bob Dylan del regista Pennebaker;
Woodstock 3 giorni di pace, amore e musica, sui grandi festival di musica rock di Michael Wadleigh con la straordinaria esibizione di Jimi Hendrix; sui Beatles con Let It Be di Michael Lindsay-Hogg del 1970; sui mitici Rolling Stone di Mike Jagger con il rockumentary Gimme Shelter di David Maysles, Albert Maysles, Charlotte Zwerin del 1970 con i fatti tragici del festival di Altamont; infine con il mio omaggio a M. Scorsese, con The Last Waltz, L’ultimo valzer, del 1978, film su The Band”.
Un lavoro di studio e ricerca completato con la ciliegina sulla torta: “Il capitolo finale è stato interamente dedicato alle monografie punk: un omaggio ai Sex Pistols con i film di Julian Temple: The Great Rock and Roll Swindle ed Oscenità e Furore. Un mio omaggio al grande Joe Strummer dei Clash con un film postumo intitolato il Futuro non è Scritto.
Un ulteriore omaggio ad un mio mito adolescenziale, Sid Viciuos, bassista dei Sex Pistols, con Sid & Nancy di A. Cox del 1986, interpretato da un grande Gary Oldman”.
E non mancano le citazioni: ““Il rock’n’roll è un’attitudine, non uno stile musicale o formale. Identifica il modo in cui si fanno le cose: scrivere può essere rock, così come girare un film. E’ uno stile di vita”. LESTER BANGS.
Un bel traguardo che Marcello ha voluto dedicare a tutti gli artisti e alle maestranze che in questo lungo periodo di pandemia non hanno potuto lavorare: “Ho concluso dopo 20 anni questo mio percorso universitario (mi mancavano 3 esami nel 2001).
La laurea la dedico a tutte quelle maestranze del mondo dei concerti, i cosiddetti invisibili, che non lavorano da oltre 14 mesi”.

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