Un incarico di alto profilo scientifico e istituzionale che porta la sanità della provincia di Ragusa al centro del panorama medico nazionale e internazionale. Gaetano Cabibbo, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna dell’ospedale “Maggiore-Baglieri” di Modica, è stato nominato membro del Direttivo nazionale della FADOI, la Federazione delle Associazioni dei Dirigenti Ospedalieri Internisti, e […]
ROMINA VUOLE GIUSTIZIA E NON COVA ALCUNA VENDETTA
11 Feb 2011 20:07
Scopriremo il 22 febbraio se Romina Licciardi è la Circe della CGIL, se è colei che insieme ai privilegi avuti in virtù dell’essere compagna di… ha perso la testa oppure è la vittima di un sindacato. Di certo in questo momento ci sono le sue dichiarazioni di una lucidità sconvolgente nel rispondere punto per punto a tutte le domande.
La prima che le abbiamo rivolto è quella riguarda la smentita dell’UDI riguardo la sua appartenenza all’Associazione.
R: Nella conferenza stampa del sei febbraio 2009 la signora Giovanna Crivello responsabile dell’Unione Donne Italiane di Catania era al mio fianco non certo a titolo personale ma per rendere pubblica la vicinanza dell’Associazione nei confronti di una sua responsabile e componente. La signora Franca Clemente che scrive all’UDI affermando che chiedevo un risarcimento come vittima di violenza non dice il vero. Ho fatto causa in cui denunciavo un tentativo di violenza.
D: Perché ha aspettato tanto. Perché non si è rivolta da subito alla Magistratura. Non pensa sia stato uno dei motivi per cui non ha suscitato molta simpatia?
R: Dieci anni fa le leggi erano diverse. Penso sia corretto dire che erano “altri tempi” Io mi sono rivolta ai miei superiori. La vicenda è stata portata fino a Roma. La mia nomina a consigliera di parità nasce da un accordo a livello regionale e nasce per tenermi lontana da quella persona.
D: Quando si denuncia una violenza se a farlo è una donna molto carina qualcuno pensa che forse se l’è cercata.
R: Quando questo “signore” ha cercato di mettermi le mani addosso mi è crollato un mito. Lo vedevo come un padre di famiglia a cui rivolgermi. Da parte mia c’è stata anche tanta ingenuità.
D: Oggi cosa si aspetta?
R: Mi aspetto di riavere il mio lavoro. La CGL non è queste persone. Ho fatto due anni di gavetta. Dal 98 al 99 ho lavorato in nero, per questo lavoro ho rinunciato ad un posto di ispettrice di polizia. Mi sono guadagnata questo posto. Nessuno mi ha regalato nulla e come ogni donna giovane e carina ho lavorato il doppio.
D: Sembrano le donne le più accanite.
R: Ho incontrato molte donne che si sono prestate a questa strumentalizzazione, donne che a Natale mi portavano a casa i regali ma che quando il mio compagno è stato licenziato hanno cambiato registro, altre come Aitanga Girardi che mi hanno creduto e mi hanno dato ottimi consigli. Ho tante registrazioni di conversazioni compromettenti. Il consiglio di registrare tutto per la mia serenità viene da lei.
D: Cosa succederà adesso?
R: Il 22 febbraio si entrerà finalmente nel merito della questione e la verità verrà fuori. Sono passati mesi in cui ho veramente sperato in un accordo come quello che in data 15 dicembre mi aveva proposto Mariella Maggio. Sarei dovuta rientrare con un impiego alla Cassa edile ma questo accordo salta, mi propongono un lavoro precario che nessuno avrebbe potuto accettare, in cambio volevano la mia lettera di dimissioni incondizionate dove mi chiedono di rinunciare a qualsiasi forma di azione anche potenziale contro tutti quelli che lavorano nel sindacato e che erano stati a contatto con me (lettera allegata) Una vergogna! Un comportamento illegale per qualsiasi azienda e a maggior ragione per un sindacato. Una vergogna che si è meritata una manifestazione a Rimini nel corso della quale è stato firmato un documento unitario da tutti i licenziati della CGL. Nel corso della manifestazione il responsabile nazionale organizzazione Enrico Panini ha dato assicurazione che tutti i casi. anche quello anomalo come il mio, sarebbero stati risolti. Sono tante le anomalie in questa vicenda ma io ho fiducia.
La magistratura sta lavorando per accertare i fatti. Fino ad oggi l’unica certezza è la rabbia di Romina Licciardi.
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