Risolto il mistero della salma del pozzallese Salvatore Mermina, la famiglia potrà finalmente fissare i funerali

La salma di Salvatore Mermina non era mai stata sotto sequestro: grazie soprattutto all’interessamento del Pubblico Ministero della Procura di Siracusa, dott. Andrea Palmieri, il mistero è stato chiarito, l’incresciosa situazione, determinata da un disguido interpretativo in cui sarebbe incorso l’ospedale San Marco di Catania, è stata superata e la famiglia del quarantanovenne di Pozzallo vittima di un tragico incidente stradale potrà finalmente fissare i funerali del proprio caro, che saranno celebrati nella chiesa di Santa Maria di Portosalvo.

Mermina era stato travolto da un’auto un mese fa, il 12 ottobre, poco dopo le 19.30: stava procedendo con la sua mountain bike sulla Statale 115, nel tratto che collega Ispica a Rosolini, nel territorio di quest’ultimo comune, quando, per cause al vaglio dei carabinieri della locale stazione, è stato investito dalla Ford Focus condotta da G. C., un modicano di 58 anni, che sopraggiungeva dalle sue spalle nello stesso senso di marcia, cioè verso Ispica. In seguito al violento impatto il ciclista è stato sbalzato dalla bici e dopo un volo di svariati metri è rovinato a terra riportando lesioni gravissime tra cui un trauma cranico e diverse fratture. Il ferito è stato traportato in ambulanza dagli operatori del 118 di Ispica all’ospedale di Modica, dov’è arrivato in condizioni disperate e già in stato di coma. Successivamente, è stato trasferito al San Marco di Catania, ma qui il 25 ottobre il suo cuore ha cessato di battere.

La Procura di Siracusa competente per territorio, per il tramite del Pubblico Ministero, dott. Andrea Palmieri, aveva già aperto un procedimento penale per lesioni personali stradali gravissime a carico dell’investitore disponendo anche il sequestro dei mezzi: fascicolo che ora, alla luce del decesso, si trasformerà per il reato di omicidio stradale. I familiari della vittima, per essere assistiti e ottenere giustizia, attraverso il consulente legale Salvatore Agosta, si sono affidati a Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini, che ha acquisito tutta la documentazione possibile relativa al sinistro e ha anche già avvitato l’iter risarcitorio, con la stretta collaborazione dell’avvocato Alfredo Vinciguerra, del Foro di Ragusa.

I giorni però passavano e l’anziana mamma, i tre fratelli e la sorella di Salvatore non potevano dare l’ultimo saluto e una degna sepoltura al loro congiunto: secondo la direzione sanitaria dell’ospedale catanese, la salma risultava sotto sequestro, di qui l’appello lanciato da Studio3A affinché questa situazione di stallo, che acuiva ulteriormente il già profondo dolore della famiglia Mermina per l’improvvisa perdita del proprio caro, si potesse sbloccare. Un appello subito colto dal Sostituto Procuratore titolare del fascicolo, che peraltro non aveva alcuna responsabilità nella vicenda e a cui va dato atto di essersi interessato al caso nel fine settimana con una sensibilità e un impegno che va ben oltre i suoi obblighi professionali: per il dott. Palmieri, infatti, la salma doveva già essere a disposizione dei familiari, non avendo ritenuto necessario disporre alcuna autopsia dopo la già effettuata ricognizione esterna del cadavere.

Il Pm, dopo essersi sentito con l’Avv. Vinciguerra, ha così appurato che l’inghippo è insorto in quanto la direzione sanitaria dell’ospedale di Catania aveva interpretato come esteso anche alla salma il sequestro che in realtà era stato disposto per le sole cartelle cliniche. Oggi, lunedì 9 novembre, il magistrato ha quindi inviato una nota ufficiale al San Marco per chiarire il concetto e la salma nelle prossime ore sarà affidata ai familiari, i quali potranno così fissare la data dei funerali, che si terranno nella chiesa di Santa Maria di Portosalvo a Pozzallo.

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