Rifiuti: sequestrata nel Ragusano discarica abusiva con 30mila tonnellate di rifiuti pericolosi

Una maxi cava contenente rifiuti tossici nocivi è stata sequestrata dai carabinieri del Noe di Catania. La cava, situta in località Piano Guastella di Vittoria (Ragusa) e grande circa 8mila mq, veniva utilizzata come discarica abusiva. Secondo le prime rilevazioni, a oggi nel sito sono stati riversati non meno di 30mila tonnellate di rifiuti speciali pericolosi di varia natura.

Allo stato, scrivono i militari, vi sono elementi per ipotizzare che si tratti di rifiuti che oltre ad avere un elevato grado di pericolosità possano essere anche potenzialmente nocivi e/o tossici per la salute.Inoltre, sul posto i carabinieri hanno bloccato un autoarticolato intento a sversare un ingente quantitativo di scarti e hanno richiesto l’intervento di personale dell’Arpa (Agenzia regionale protezione ambiente) di Ragusa.

L’Agenzia ha effettuato campionamenti dei materiali rinvenuti ed è stata incaricata di effettuare le successive analisi per stabilire origine e caratteristiche dei rifiuti. Il valore del bene sequestrato supera il milione di euro. Tre persone sono indagate per associazione per delinquere e traffico illecito rifiuti.

Le indagini hanno evidenziato che per l’area della cava, i titolari, nel 2016, avevano ottenuto dall’assessorato Territorio ambiente della Regione Siciliana l’autorizzazione a effettuare un cosiddetto piano di recupero morfologico ambientale con il quale, a seguito della presentazione di uno specifico progetto, si è autorizzati a ‘riempire’ una cava di materiali (in genere terre e rocce provenienti da altri scavi), non pericolosi e compatibili con le caratteristiche del terreno, al fine di riportare l’area al piano originario, senza conseguenze per l’ambiente e per le falde idriche sottostanti.

In questo caso, invece, secondo quanto accertati, i titolari, una volta ottenuta l’autorizzazione, avrebbero consentito il conferimento (protratto per almeno due anni) di un enorme quantitativo di rifiuti provenienti da un’altra attività di recupero e trattamento rifiuti presente in provincia di Ragusa, materiali aventi caratteristiche fisico-chimiche tali da essere ritenuti rifiuti speciali pericolosi e non autorizzati né compatibili con le attività di recupero morfologico-ambientale autorizzate.

Ai titolari e responsabili legali delle società coinvolte è stato notificato un avviso di garanzia emesso dalla procura di Catania con il quale sono state contestate le ipotesi di reato di associazione per delinquere e attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti.

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