Richiesta di incontro in prefettura per i ritardi nel pagamento a Modica degli operatori delle cooperative sociali.

Eccellenza,

La Funzione Pubblica Cgil di Modica chiede al prefetto di Ragusa un incontro per discutere dei ritardi nel pagamento del Comune di Modica degli stipendi agli operatori della cooperative sociali.  Di seguito il testo della nota inviata al Sue Eccellenza il prefetto:

“A Modica il Comune, con il contributo di enti sovraordinati, cerca di garantire, sebbene non sempre con grandi risultati, una inteleiatura di welfare locale per quella parte dei cittadini esposta alle difficoltà della vita. Per tradizione, ormai più che ventennale, l’ente mai ha fatto mancare ai suoi cittadini, necessitanti di supporto o di aiuto, strumenti sociali di intervento. Tant’é che tale tessuto di interventi e di sostegno sociali ha comportato per l’ente un impegno economico annuo non secondario. C’è stato un momento, fino a qualche anno addietro, in cui il Comune inseriva, nei propri strumenti finanziari, previsioni di costo di tali servizi di tre e più milioni di euro l’anno, previsioni che a fine anno, nella fase di variazioni al bilancio previsionale, venivano puntualmente aumentate per far fronte al reale costo di queste attività.

A questo sforzo, per certi versi encomiabile e certamente di grande impatto per il bilancio comunale, ha fatto sempre da contraltare l’incancrenirsi di un fenomeno, forse non solo tipicamente modicano, ma  presente anche in altre realtà territoriali, costituito dal fatto che i soggetti (per lo più cooperative sociali), che svolgono tali servizi tramite affidamento, non pagano i loro dipendenti per mesi e mesi.

A Modica sta succedendo di tutto ed è perfino quasi proibitivo cercare di capire come stanno realmente le cose. Operatori che vantano anche 25/26 mesi di salario per il lavoro svolto, altri con meno arretrato, ma si può asserire, senza rischio di sbagliare, che l’insieme dei servizi, attinenti con la vulnerabilità sociale ed economica di una fascia abbastanza ampia della popolazione, viene reso dagli operatori quasi secondo una impostazione volontaristica.

Essi lavorano, rendono concretamente le attività assistenziali e sociali alle persone che ne necessitano, ma non ricevono gli emolumenti dai loro datori di lavoro, perché questi ultimi dall’ente committente non ottengono la liquidazione delle fatture con regolarità e puntualità. Si verificano casi addirittura in cui passano anni prima che il Comune liquidi qualche fattura a qualche cooperativa sociale.

Questa sistema di gestione a debito del welfare locale ha conosciuto negli ultimi anni un notevole peggioramento. A tal punto da pensare che esso sia ormai sfuggito di mano, da non poter essere controllato, a meno che non intervenga un soggetto istituzionale che monitori costantemente e con interventi mirati l’insieme della matassa ormai inestricabilmente ingarbugliata.

E’ storia quotidiana quella degli operatori che lamentano il venir meno dei loro emolumenti,  delle cooperative sociali che rivendicano il recupero delle loro spettanze, con l’ente committente che più delle volte non ha le risorse necessarie per far fronte  a questi costi.

Pur rappresentando il settore del sociale un punto di forza del nostro territorio, è diventato da qualche anno il luogo del dramma nel dramma. Dramma per gli operatori, altro rischio di fallimento per le imprese che lavorano nel settore, e utenti che constatano quotidianamente sulla loro pelle come il servizio che ricevono risente  fortemente di questi fattori.

Non ci sono oggi le condizioni perché la matassa possa essere districata attraverso un confronto tra le parti sindacali e l’ente. Non perché non sarebbe possibile farlo, semplicemente perché l’attuale Amministrazione vuole fare tutto da sola, anche se ormai è chiaro a tutti gli attori coinvolti che da sola finora essa ha fatto solo danni, parzialità e aggravato il tutto.

Ci siamo sempre più persuasi che solo con l’ausilio della Prefettura sarà possibile avviare un percorso di governo delle problematiche sopra riportate. Per questa ragione, per questa organizzazione sindacale non è più procrastinabile l’intervento di un ente terzo (la Prefettura) che convochi le parti interessate, ovvero Amministrazione comunale, le organizzazioni rappresentative dei lavoratori e tutti i responsabili delle cooperative sociali che hanno affidamenti da parte dell’ente committente. Va da sé che per dare senso e finalità al confronto la Cgil pensa sia doveroso ed opportuno precisare che all’incontro l’Amministrazione comunale debba presentarsi con tutti di dati aggiornati relativi ai debiti contratti per la gestione del welfare locale, perché solo partendo da dati reali sarà possibile costruire la soluzione alle problematiche caratterizzate sopra..

Sempre fiduciosi dell’ottimo ufficio reso sempre dalla Prefettura, porgiamo cordiali saluti.

© Riproduzione riservata

Invia le tue segnalazioni a info@ragusaoggi.it