REVISIONE DELLO STRUMENTO URBANISTICO GENERALE DI SCICLI

Il presidente della Cna territoriale di Scicli, Guglielmo Trovato, con il responsabile organizzativo, Franco Spadaro, ha inviato una nota al sindaco, Franco Susino, e al commissario ad acta per il Prg, Salvatore Candiloro, contenente una serie di proposte per la revisione dello strumento urbanistico generale. E’ stata in particolare accolta dal direttivo dell’associazione di categoria la sollecitazione proveniente dallo stesso Candiloro di avanzare dei suggerimenti. “Avviare il processo di revisione dello strumento urbanistico generale – è scritto nella nota Cna – vuol dire guardare allo sviluppo del nostro territorio per un complessivo adeguamento alle mutate condizioni socio-economiche della città ma anche fissare gli obiettivi che si vogliono raggiungere per governare il cambiamento. Sono necessarie anzitutto delle scelte politiche chiare per stabilire quale è la vocazione del nostro territorio e quale è la visione in prospettiva della nostra città. Partendo dal presupposto che revisionare lo strumento urbanistico non significa “cementificare”, ma anzi l’obiettivo principale dovrà essere quello di limitare al massimo il consumo del suolo, è necessario quindi guardare all’esistente, al recupero del patrimonio architettonico e abitativo”.

La Cna territoriale chiarisce, dunque, che è pronta a sostenere anche a Scicli la linea della rigenerazione urbana attraverso il recupero del centro storico, di interi quartieri degradati ma anche delle borgate, per creare quelle condizioni abitative che ne evitino lo svuotamento, attraverso la creazione o il mantenimento di quei servizi di prossimità necessari alla vita di tutti i giorni e che possono anche rappresentare un nuovo modo di intendere l’edilizia: un’edilizia che guarda al sociale.

“Per attuare ciò – continuano Trovato e Spadaro – sono necessarie delle linee guida che mirino a creare le condizioni per una città vivibile con una propria identità. D’altronde, anche guardando al mercato dei finanziamenti pubblici, ci si accorge che le opportunità di intercettare fondi vanno in questa direzione: contenere il consumo del suolo, ridurre il consumo energetico, consolidare l’esistente. Ne è un esempio il Paes, Piano per l’energia sostenibile, che offre la possibilità di ottenere  finanziamenti comunitari a quei Comuni che hanno la capacità di progettare nell’ottica del risparmio e dell’efficienza energetica. E già da tempo la Cna si è attivata per promuovere il progetto “Abitare Ibleo”, coinvolgendo le imprese del settore costruzioni, impiantisti e produzione per un nuovo modo di costruire, utilizzando materiali semplici, locali con un’alta capacità di contenimento energetico. Nell’ottica dello sviluppo del nostro territorio, comunque, non si può non guardare verso il mare. Ed è qui che si gioca la partita più importante: il passaggio da un’economia basata quasi esclusivamente sull’agricoltura ad una sempre maggiore incidenza del turismo impone delle scelte importanti. E’ necessaria una riqualificazione della fascia costiera, guardando alla vocazione turistica del nostro territorio, rendendo possibile il cambio di destinazione d’uso di zone agricole in zone Rta per la ricezione turistico alberghiera e favorendo la riconversione dei capannoni agricoli, molti dei quali oggi non utilizzati, a fini abitativi o per attività ricettive. Revisionare il piano regolatore generale vuol dire anche prevedere le necessarie vie di fuga al fine di avere una città più sicura e vivibile e migliorare la fruizione dei beni architettonici e paesaggistici che si vogliono tutelare anche con progetti di forestazione urbana. Il tutto tenendo in debito conto che l’obiettivo principe è quello della tutela del nostro territorio che dobbiamo consegnare ai cittadini del futuro. Ritenendo che questo sia solo il primo passo di un percorso il più possibile condiviso, la Cna è disponibile ad ulteriori confronti anche con l’utilizzo di ausili tecnici”.

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